di Paolo Rada
Quello che ci accingiamo a scrivere, purtroppo non è frutto di fantasia, è invece drammaticamente reale: l’unica cosa non reale è il nome della persona di cui andiamo a parlare e che in questo articolo menzioneremo come Gustavo.
Non più di dieci-dodici anni fà andammo al matrimonio di questo nostro caro, se non amico di infanzia quanto meno conoscente, papà, mamma, parenti, suoceri ecc…
Dopo qualche tempo egli ebbe una figlia e il suo matrimonio sembrava destinato ad un normale percorso, ma come accade sempre più frequentemente, venimmo a sapere che i due iniziavano a non andare d’accordo e, quasi fosse una sorta di legge non scritta, alla prima difficoltà i due decisero di dividersi. E come è consuetudine ormai, fu la moglie a chiedere la separazione.
Ci perdemmo di vista. Qualche anno dopo venni a sapere che una volta separato dalla moglie, a cui en passant i giudici avevano affidato la custodia della bambina, Gustavo aveva perso il lavoro e si ritrovava ora a vivere come un clochard in un dormitorio della Caritas.
Certo, come tutti egli avrà compiuto degli errori durante la sua vita coniugale, ma quante sono le donne che oggi in Italia – sempre più indivuidualiste ed egoiste – senza nessuna vergogna abbandonano il tetto coniugale alla prima difficoltà o perchè vogliono rifarsi una vita con un altro?
Naturalmente la stessa identica cosa vale per i mariti che hanno abdicato al loro ruolo di padri e che magari, allo stesso modo, dopo venti anni di matrimonio decidono di lasciare moglie e figli…
Questi comportamenti non sono altro che il frutto di decenni di cultura individualista e libertaria che ha distrutto la base della società: la famiglia! Sicuramente, anzi, molto più che noi, i nostri nonni e bisnonni avranno avuto delle difficoltà durante la vita coniugale, ma mai si sarebbero sognati di divorziare e abbandonare coniuge e figli… Cosa siamo diventati?
È un progresso quello che noi stiamo vivendo o un regresso, una decadenza morale e spirituale? E che dire ora di tutti quei mariti come Gustavo che hanno perso tutto e che aumentano sempre più?
È normale che oggi persone di quaranta-cinquant’anni si trovino a mendicare un tetto, un giaciglio in questa nostra società?
Molti di costoro si vergognano della loro condizione di nuovi poveri e non la esternano, non la manifestano… Purtroppo è normale che sia così in una società dove il lusso, la ricchezza e l’apparire sono i nuovi dei.
È normale vergognarsi per il fatto di non possedere beni? Quando invece dovrebbero essere coloro i quali hanno creato queste condizioni sia a livello economico che sopratutto, ideale, a doversi vergognare, a dovere chiedere perdono a Dio e scusarsi con il proprio popolo…
Una società troppo permissiva, che ha dimenticato Dio, l’aldilà, una società dove i nuovi dei sono i diritti umani e le passioni sfrenate che assurgono ad ideologia non può che avere che una deriva nichilista, così come ben profetizzato da Augusto Del Noce: sono i frutti marci di quello che possiamo definire marxismo libertario, ideologia che non ha in vista una supposta difesa dei diritti sociali dei lavoratori, del nostro amico Gustavo, ma che ha solamente in vista la distruzione, la dissoluzione di qualsiasi ordine sociale, etico, morale.
Questa è la situazione attuale, situazione in cui milioni di individui, grazie ad un’opera indotta dalla cultura ufficiale marxista e libertaria che ha occupato scuole, televisioni, giornali a partire dal ’68, hanno perso completamente il senso della patria, della nazione, della comunità, il senso del sacro, il credere in Dio e che ora di fronte al caos che sta dilagando in Europa sono smarriti, intuiscono che qualcosa non và, ma come gattini cieci e sordi non riescono a capire che tutto ciò non è derivato dal caso, o da ipotetiche cause economiche o sociali così come vorrebbe storiografia ufficiale, ma è stato scientemente preparato.
Così, mentre decine di migliaia di immigrati vengono accolti in hotel di lusso, migliaia e migliaia di Gustavi si trovano a vivere una esistenza da clochard. Ricordiamoci che ciò non è casuale ed è voluto da quelle élites mondialiste che puntano alla distruzione della famiglia, alla distruzione di quel che rimane della società europea, ed alla progressiva sostituzione dei popoli europei con milioni di individui provenienti dagli altri continenti. Certo, ciò non avverrà in tempi brevissimi, ma se questa situazione demografica e sociale continuerà, fra un centinaio di anni dell’Europa dei popoli italiano, francese, tedesco ecc. rimarrà solo il ricordo…
Svegliamoci, forse siamo ancora in tempo per frenare, per porre un limite a quello che sta avvenendo e che da circa venti anni a questa parte ha subito una accelerazione spaventosa: svegliamoci!!