di Alberto Nicoletta

«I Sottomarini che osserviamo sono sempre meno tracciabili. Vediamo che (i russi) possiedono sistemi d’arma più avanzati, sistemi missilistici che possono colpire bersagli a terra da grandi distanze. Notiamo anche che il loro livello di preparazione aumenta in misura al loro dispiegamento nelle zone più lontane dalle loro acque territoriali» Ammiraglio Mark Ferguson (Comandante dell’ Allied Joint Force Command NATO di Napoli e delle forze navali USA in Europa e in Africa).

Se è vero che con la fine della Guerra Fredda il numero totale di sottomarini operativi presso le forze armate dei singoli Paesi è calato (ai tempi ve ne erano circa 900 in totale utilizzati da circa 10 Paesi), è anche vero che sono aumentate le nazioni che ne fanno uso, ad oggi abbiamo 46 paesi dotati di sottomarini per un totale di 500 unità in tutto il mondo. Il sistema multipolare ha dato maggiori libertà a diversi attori internazionali e le tensioni in diverse parti del pianeta come nel Vicino Oriente, in Nord Africa o nel Sud-Est Asiatico hanno spinto diverse marine militari a riorganizzarsi nel quadro della guerra sottomarina.

Sottomarino sovietico classe November 1960

I produttori di sottomarini tuttavia rimangono per ora limitati come numero, ad oggi Francia, Germania e Russia sono i tre esportatori più attivi; in particolare i sottomarini diesel classe Kilo di fabbricazione russa, come si è visto negli ultimi due decenni, sono molto apprezzati da cinesi, iraniani e indiani. La Russia si è trovata così in competizione in questo mercato con il Giappone che prevedeva di vendere dei vettori a Australia, India e Thailandia; tuttavia la gara d’ appalto in Australia ha favorito i sottomarini francesi valutati come più avanzati tecnologicamente.

 

La concorrenza tra le nazioni produttrici degli squali d’ acciaio ha portato la Francia a cedere al Brasile parte della tecnologia dei loro sottomarini, permettendo allo stato sud americano di dar vita a un progetto di realizzazione autonoma di un sottomarino nucleare da iniziare non prima del 2025. Per ora la Francia sta aiutando il Brasile nella costruzione dello scafo e gli accordi prevedono la non proliferazione a Paesi terzi da parte del Brasile (TNP). A Itaguai saranno prodotti con trasferimento di tecnologia 4 sottomarini derivanti dalla classe Scorpène.

Assistiamo a una proliferazioni di sottomarini in grado di utilizzare armamento nucleare, ciò può creare tensioni nelle aree di loro pertinenza, sono i casi di Israele, India e Pakistan. Attualmente queste nazioni possono adottare sulla loro flotta sottomarina a propulsione diesel il sistema AIP, trattasi di un sistema di propulsione basato sull’ impiego di cellule a combustibile che generano una reazione chimica (tra idrogeno e ossigeno) praticamente senza rumore ne vibrazioni, in tal modo il sottomarino risulta di difficile individuazione. Ciò renderebbe più temibili le capacità tattiche delle loro marine militari, in quanto potrebbero avvicinarsi più facilmente agli obiettivi prefissati.

L’ India nel 2009 ha varato il suo primo sottomarino ATV (Vessel Advanced Technology) destinato se tutto procederà come previsto ad essere affiancato da altri due vettori analoghi tutti a propulsione nucleare, che si andrebbero ad aggiungere ai 15 diesel già in suo possesso. Nell’ acquisizione di questa tecnologia da parte dell’ India un ruolo fondamentale l’ ha svolto la Russia, che dal 1988 al 1991 ha ceduto in affitto allo stato indiano un sottomarino a propulsione nucleare, il reattore fu comunque gestito da personale russo. Tuttavia i ritardi di fabbricazione hanno spinto gli indiani a firmare un contratto di affitto nel 2004 per un altro sottomarino d’ attacco a propulsione nucleare Shchuka-B (codice NATO Akula II) inserito nella marina militare indiana nel 2012. Entro il 2018 i sottomarini classe Shishumar (4 in totale) saranno equipaggiati con 22 missili antinave UGM-84L Harpoon Block II prodotti dalla Boeing: l’ operazione è autorizzata e finanziata dal Dipartimento della Difesa U.S.A. . Tali missili vanno ad aggiungersi ai 21 AGM-84L Block II.

Inoltre nel 2005 l’ India ha ordinato 6 sottomarini derivanti dai francesi Scorpène, saranno prodotti su licenza a Mumbai e andranno a costituire la classe Kalvari. Due sottomarini della classe Kalvari sono già ultimati ma privi dell’ equipaggiamento offensivo principale, ovvero i siluri pesanti Black Shark della Witehead Alenia Sistemi Subacquei, oggi Divisione Sistema Leonardo a seguit dell’ annullamento del contratto con l’ Italia da parte di Nuova Delhi. L’ India pertanto cerca una sua indipendenza nella produzione militare.

Il Pakistan forse una delle prime venti potenze militari al mondo, dispone di cinque sottomarini di produzione francese. Il multipolarismo, gli attriti con l’ India e i rapporti non sempre idilliaci con le forze statunitensi, spingono la ex colonia britannica a implementare la propria capacità nel Mar Arabico. I pakistani hanno ordinato infatti otto sottomarini diesel-elettrici alla Cina, in oltre hanno valutato l’ acquisto di un sottomarino nucleare classe Shang per contrastare i sottomarini nucleari classe Akula-2 che l’ India ha ottenuto in leasing dalla Russia. Tuttavia gli alti costi di una flotta sottomarina hanno imposto al Pakistan di optare come altri Paesi a una parziale autoproduzione di mini sommergibili; la Turchia è d’ aiuto in questo progetto ma sussistono accordi anche con L’ Italia.

La Cina invece ha oramai superato gli USA come numero di sottomarini, sarebbero più di 60; secondo l’ ammiraglio statunitense Joseph Mulloy, il livello qualitativo di tali sottomarini rimane inferiore a quelli americani. Tuttavia recentemente pare che gli ingegneri cinesi abbiano sviluppato un nuovo motore a propulsione magnetica, in grado di rendere più rapidi e silenziosi i sottomarini nucleari. A parte questo la Cina sta espandendo le aree geografiche di manovra della sua flotta sottomarina così come la durata del suo dispiegamento; nell’ oceano Indiano sono arrivati a 95 giorni. La Cina pertanto si pone come attore internazionale in tale sistema d’ arma, il forte aumento nella spesa per la difesa militare sta caratterizzando una rapida ascesa della sua flotta, i suoi cinque sottomarini a propulsione nucleare classe Jin sono in grado di lanciare missili JL-2 (12 per ogni sottomarino) con gittata stimata intorno ai 7.400 Km, vettori in grado di trasportare sia testate convenzionali che nucleari. Tali sottomarini starebbero pattugliando il Mar Cinese Meridionale,(oramai un possibile terreno di scontro con la flotta USA) Pechino ora vede le testate nucleari non più come armi di seconda scelta ma come sistemi difensivi primari. Queste evoluzioni fanno capire che la Cina vuole riparare alla sua storica e conclamata debolezza della sua flotta sottomarina.

Le nazioni del Sud-Est asiatico stanno incrementando il loro potenziale bellico, in questo la Russia sta facendo un gran lavoro fornendo mezzi tra cui aerei, carri armati, navi e sottomarini. I prodotti russi sono molto apprezzati dagli stati dell’ ASEAN in quanto sono durevoli, affidabili e meno cari di quelli forniti dagli occidentali.

Il Vietnam ad oggi possiede sei classe Kilo diesel-elettrici di fabbricazione russa, concepiti per un equipaggio di circa 50 militari.

L’ Indonesia invece ha in servizio attivo due sottomarini di fabbricazione tedesca ma per le nuove commissioni si è rivolta alla Corea del Sud che le rifornisce dei vettori classe Chang Bogo. In parallelo si sta muovendo con lo sviluppo autonomo di sottomarini derivanti dal miglioramento della classe Chang Bogo.

La Malesia situata in un’ area geostrategica importante che collega l’ Oceano Pacifico con l’ Oceano Indiano, con i suoi 4700 Km di costa si è trovata costretta a rivedere la sua flotta di battelli, recentemente ha costruito una base di sottomarini nel Borneo. La Francia ha fornito alla Malesia due sottomarini con capacità stealth denominati Scorpènes progettati da DCNS, sono armai con missili antinave SM 39Exocet e hanno un raggio d’ azione di 50 Km, possono raggiungere una velocità di 20 nodi e una profondità di 350 m e rappresentano una delle unità più moderne da combattimento subacquee. La Malesia sta vagliando la cooperazione militare con India, Stati Uniti e Australia [E].

Singapore una vera e propria città stato che va a porsi con i sui 197 Km di costa sullo Stretto di Malacca, questa fondamentale area geostrategica rappresenta una delle maggiori aree al mondo per il transito di container e barili di petrolio, collegandosi con 600 porti in tutto il mondo. I rapporti con le nazioni vicine Malesia e Taiwan sembrano essersi calmati, la minaccia principale diventa pertanto la pirateria in parallelo al terrorismo. Singapore ha una forza composta da quattro sottomarini Classe Challenger (Sjoormen) acquistati dalla Svezia negli anni ’90, ne avrebbe commissionati altri due allo stato scandinavo della Classe Archer (Vastergotland Classe); al quale si aggiungeranno altri due sottomarini d’ attacco tipo 218SG acquistati dalla tedesca ThyssenKrupp Marine System. Gli Archer e i 218SG andranno a sostituire gli oramai obsoleti Challenger.

La Classe Challenger è caratterizzata da un’ alta manovrabilità anche se possono immergersi solo fino a 150 m, dotati di moderni siluri filo-guidati, sono validi per i movimenti nelle acque costiere, ciò anche grazie alle dimensioni di soli 50 metri di lunghezza.

I due sottomarini diesel-elettrici Archer dotati di sistema AIP (propulsione indipendente dell’ aria [D]) sono caratterizzati da uno scafo unico che diminuisce il rumore e la traccia magnetica, hanno una lunghezza di 60,5 m per 1400 tonnellate e sono dotati di silenziosi motori Stirling AIP. Gli Archer montano dei moderni sistemi sonar in grado di rilevare contatti a una distanza maggiore; il sistema silurante ha una migliore capacità di acquisizione dell’ obbiettivo, inoltre sono modulati per favorire le operazioni delle forze speciali.Dovrebbero rimanere in servizio per 15-20 anni.

Taiwan detiene invece quattro sommergibili ma di questi solo due sono in servizio, trattasi degli olandesi diesel-elettrici Classe Sea-Dragon (Zwaardvis Mc 2) in attività dal 1987-1988, attualmente sono sottoposti a un progetto di ammodernamento che allungherà la vita dei due battelli di almeno 15 anni (programma LEP). Le modifiche riguarderanno soprattutto l’ apparato elettronico e l’ utilizzo di missili USA HarpoonBlock II e siluri Mc 48 a capacità avanzata (ADCAP). Taiwan ha istituito un centro di sviluppo per sottomarini, il progetto denominato IDS ha come scopo la realizzazione di 8 sottomarini da mettere in servizio a partire dal 2024, pare che aiuti in termini di tecnologia possano arrivare da Stati Uniti e Europa anche se la cosa potrebbe generare attriti con la vicina Cina. Taiwan punta quindi a rendersi autosufficiente nella difesa, in tal modo andrebbe ad ovviare alle problematiche dettate dalla difficoltà nell’ acquisto di armi da paesi terzi, limitati dal non voler inscenare tensioni con la Cina, da sempre interessata a imporsi su Taiwan. Tale scelta di produzione interna è volta anche a un rilancio della propria economia e a uno sviluppo occupazionale per i giovani.

Il Giappone dispone di una delle migliori flotte al mondo di sottomarini e prevede di aumentare il  numero di sottomarini dagli attuali 17 a 22. la scelta è dettata anche dall’ incremento degli attriti tra i vari stati in quell’ area : Corea del Nord, Cina e pertanto al bacino del Mar Cinese Meridionale. Attualmente dispone di otto sottomarini d’ attacco classe Soryu e nove classe Oyashio. I  Soryu sono recenti in quanto varati solo nel 2009, pare che altri sei siano in costruzione ma non si sa quando diverranno operativi, uno forse già quest’anno; tale classe è apprezzata anche all’ estero in quanto è stata oggetto di appalti. I Soryu, interamente prodotti in Giappone, sono alimentati da motori diesel-elettrici (Stirling AIP sotto licenza svedese) e dotati di tecnologia stealth, dispongono inoltre di numerosi automatismi che permettono di ridurre il personale a bordo. Il limite di tali battelli altamente tecnologici è la loro autonomia che li pone più idonei a pattugliare le acque costiere piuttosto che alle lunghe traversate; questo fattore ha fatto storcere il naso all’ Australia molto interessata alla produzione nipponica. L’ alta efficienza dei Soryu ha messo in allarme i cinesi, probabilmente turbati anche dai futuri sviluppi che i giapponesi vogliono perseguire nei prossimi dieci anni, la meta sarebbe un sottomarino senza equipaggio. Gli Oyashio invece derivano da un progetto del 1998, con le loro 4000 tonnellate, risultano di 200 t più piccoli rispetto alla classe da essi derivata Soryu, attualmente svolgono anche funzioni addestrative.

La vicina Australia invece è intenzionata a congedare i suoi 6 sottomarini lanciamissili classe Collins, entrati in servizio tra il 1996 e il 2003,  a scapito di una nuova flotta di 12 battelli oceanici, per una spesa di 50 miliardi di Euro (Progetto SEA 1000), ciò avrà luogo non prima del 2025. Tale progetta ha visto come vincitrice dell’ appalto (tra Germania, Giappone e Francia) la Francia con il sottomarino convenzionale Shortfin Barracuda Blocco I A DCNS.

La RAN (Royal Australian Navy) avrà quindi in dotazione un sottomarino reputato superiore alle esigenze da lei richieste e con un propulsore a pompa-jet, strutturato per ridurre il livello del rumore, con la capacità di lanciare missili anche in immersione.

Sui finanziamenti stanziati per l’avanzamento della flotta sottomarina, la Difesa australiana sta conducendo delle indagine per frode. Questo scandalo potrebbe rivedere le commissioni.

L’ imperativo rimane quello di incrementare la flotta in modo tale da poter meglio insediare le oramai calde coste del Sud-Est asiatico; la cosa chiaramente non piace ne all’ Indonesia ne a tutti gli attori dell’ area non allineati alle dottrine atlantiste.

La Corea del Nord rimane ancora padrona di una corposa flotta di battelli, probabilmente come riportano certe fonti la più numerosa al mondo, si parla di venti battelli classe Romeo, 40 classe Sang-O e meno di venti mini sottomarini classe Yono. Tuttavia si tratta di sottomarini oramai obsoleti capaci di trasportare missili R-13 con un raggio di appena 600 km, pertanto non validi per competere nello scenario internazionale. Aspetto degno di nota è la costruzione di una nuova base della marina sulla costa orientale,[C] vicino alla base di Mayang-do dove alloggeranno i nuovi e segreti sottomarini balistici classe Sinpo (forse gli unici sottomarini coreani in grado di lanciare missili restando pochi metri sotto la superficie dell’ acqua). Tale installazione parallelamente alle ricerche sulla tecnologia SLEM e la richiesta di produrre sei battelli classe Sinpo, sono un tentativo del Governo di Pyongyang di affermarsi in maniera più efficace nei sistemi di guerra sottomarina, al fine di adempiere nella difesa dei suoi confini contro le recenti minacce da parte del governo di Washington. La preoccupazione delle nazioni vicine quali Corea del Nord, Giappone ma anche Stati Uniti, è rivolta nel nuovo progetto Nord Coreano, volto alla realizzazione di un sottomarino in grado di lanciare missili nucleari e in grado di raggiungere in navigazione le coste degli U.SA.

La Corea del Sud nemica per volere degli americani dei fratelli Nord Coreani, non sta certo a guardare ed ha avviato un programma di ammodernamento della sua flotta. Le commissioni sono state fatte alla Germania sua storica fornitrice di sottomarini ma nel frattempo Seul si sta impegnando a produrne di propri di terza generazione noti per ora col nome di KSS-III, anch’ essi di chiare influenze tedesche nello scafo e tre volte più grandi rispetto a quelli di prima generazione. Dotati del sistema AIP sono in grado pertanto di rimanere a lungo sott’ acqua e sarebbero anche in grado di lanciare missili balistici Hyunmoo-2B, la domanda ora è se Seul voglia orientarsi anche su vettori missilistici nucleari al fine di contenere il Nord. Entro il 2019 la Corea del Sud potrebbe avere quasi 20 sottomarini al suo servizio.

Israele invece dal 2014 starebbe muovendo i suoi sottomarini classe Dolphin in grado di trasportare missili nucleari ben oltre le coste israeliane; ne sarebbero stati avvistati presso il Canale di Suez, l’ interesse sarebbe quello di avvicinarsi alle coste dell’ Iran per neutralizzare possibili attacchi delle FA Iraniane e di Hezbollah, in questo l’ Eritrea fornirebbe una base navale strategica. Due dei cinque battelli della flotta israeliana sono Classe Dolphin 2 con tecnologia AIP e una lunghezza di 68 m (contro i 57 del modello predecessore), un terzo è in costruzione presso i rifornitori tedeschi (Costruito nei cantieri Howaldtswerke-DeutscheWerft) [I]e porterà la flotta a sei sottomarini diesel nel 2019. Il Dolphin è in grado di raggiungere i 350 m di profondità di 25 nodi (20 la classe Dolphin 1) in superficie e 11 nodi in immersione; il sottomarino è armato con missili UGM-84 Harpoon e con siluri filoguidati Atlas Elektronik DM2A3,che hanno un raggio d’ azione di 13 Km ma Israele si sarebbe già dotato della versione DMA24, inoltre sarebbe in fase di sviluppo  il lancia siluri anti elicottero progettato per la difesa da minacce aeree in acque poco profonde, come certe aree del Mediterraneo.

L’ Iran possiede tre sottomarini Classe Kilo di fabbricazione russa, alla quale affianca svariati sottomarini di fabbricazione iraniana : un battello diesel-elettrico classe Besat (più uno in costruzione) di circa 1200-1300 tonnellate per 60 m di lunghezza [L][M] con capacità a lungo raggio sia offensive che difensive. Possiede due diesel-elettrici classe Fateh caratterizzati da una lunghezza di 48 metri per un peso superiore alle 520 tonnellate e una velocità in immersione di 14 nodi. Su aggiungono : un vettore diesel-elettrico classe Nahang, dotato di missili e due tubi lancia siluri per 350-400 tonnellate di peso, pare abbia capacità stealth; 4 classe Yugo (da 20 metri per 100 tonnellate circa) di progettazione Nord-Coreana, uno classe Al-Sabehat 15 SDV da circa 10 tonnellate per meno di 10 uomini di equipaggio, 21 (circa) sempre a propulsione diesel-elettrica classe Ghadir, battelli di soli 29 metri di lunghezza per 115 tonnellate.

Le Classi Nahang e Ghadir sono caratterizzate da sottomarini di piccole dimensioni, prodotti grazie al Governo di Pyongyang, abili nei movimenti nelle acque poco profonde, come richiesto dal carattere difensivo dello Stato Iraniano, montano due tubi lanciasiluri da 533 mm come molti sottomarini occidentali. Altri sottomarini sarebbero in stato di progettazione, prodotti autonomamente, segno che l’ Iran sta dando un forte rilievo a questo tipo di arma, chiaramente per via della situazione di perenne tensione presente nel Golfo Persico, anche se talvolta i classe Kilo vengono dispiegati nel Golfo di Oman o nel Mar Arabico. La flotta di piccoli sottomarini iraniani è in grado di chiudere l’ accesso al Golfo Persico, piccoli e difficili da individuare potrebbero utilizzare la stessa efficace e temuta tecnica del “branco di lupi” utilizzata dagli U-Boot tedeschi nella Seconda Guerra Mondiale, ciò ha messo in allarme la flotta USA.

L’ Iran attualmente, per quanto riguarda la flotta sottomarina, gode ancora del fatto che uno dei suoi acerrimi nemici ovvero l’ Arabia Saudita è priva di sottomarini. I Sauditi avvertono questa carenza che va a ridurre la loro influenza sui mari arabi, stanno valutando pertanto l’ acquisto di alcuni sottomarini; inizialmente era favorita l’ Italia, poi la Germania, staremo a vedere in quanto il limite non è solo nell’ assenza di vettori, bensì anche nell’ assenza di un equipaggio di sommergibilisti che dovrebbe essere formato dalla nazione rifornitrice.

La Turchia dispone di 12 sottomarini diesel-elettrici classe U-209; trattasi di un progetto sviluppato alla fine degli anni ’60 sviluppato nei cantieri di 5 nazioni (Brasile, Germania, Corea del Sud, India e Turchia). L’ Undersecretariat for defence Industries (SSM) ha avanzato nel 2016 la richiesta di ammodernamento della flotta sottomarina d’ attacco, con una classe di sei sottomarini più avanzati (classe Reis) da produrre presso i cantieri turchi di Gölcük sotto licenza tedesca, le prime consegne sono previste per il 2020-2021. In parallelo la società di software militare turca Havelsan, controllata dallo stato, ha sviluppato con successo quattro sistemi informatici per i sottomarini, altri software saranno invece sviluppati dalla società turca Milsoft. Gli ingegneri dell’ istituto di ricerca statale Tubitak-Mam attualmente stanno lavorando su un sistema di propulsione che consentirà al sottomarino di operare fino a 90 giorni su un percorso di 15.000 Km. Tutto ciò rientra nel progetto di difesa denominato MiLDEN, all’ interno del quale la Marina intende incorporare il maggior numero possibile di società di difesa turche.

L’ Egitto sta sostituendo i suoi vecchi sottomarini classe Romeo di produzione cinese con i nuovi sottomarini d’ attacco tedeschi tipo 209; ad oggi ne ha già ricevuti due e ne rimangono altrettanti in attesa. Tutto questo nonostante i timori delle interferenze di Israele sulla Germania per impedire la transazione; l’ Egitto con questo aggiornamento della flotta ambisce a impedire a forze estranee la violazione delle sue acque territoriali, scelta necessaria visto l’ attuale clima di tensione nell’ area.

Mosca invece vede oramai da tempo un serio pericolo l’ espansione a Est della NATO, la risposta è stata la creazione di un polo per la fabbricazione di sommergibili nucleari a Sevmash.

classe U-209

La Russia, nonostante per il periodo della Guerra Fredda abbia toccato la quota di 450 sottomarini (1957) e nel 1990 240, ad oggi ne ha all’ attivo solamente 56, del resto non è più l’ Unione Sovietica. La Marina Militare Russia rimane comunque la terza potenza al mondo dopo Cina e USA, l’ intensità dei pattugliamenti dei sottomarini russi è notevolmente aumentata (del 50% nel 2015 rispetto al 2014) soprattutto nei mari di : Scandinavia, Scozia, Mar Mediterraneo e Atlantico del Nord; il rinnovato interesse per la guerra sottomarina è una politica dettata da Vladimir Putin intento a rispondere alle minacce di USA e NATO. La Russia sta spendendo miliardi di dollari per le nuove classi di sottomarini diesel e nucleari, più silenziosi in grado di lanciare missili da crociera e pilotati da equipaggi meglio preparati rispetto al passato.

Il progetto della Marina Russa 636.3 è volto alla produzione dei sottomarini Classe Varshavyanka (un miglioramento della celebre classe Kilo), si tratta di vettori diesel-elettrici a bassissima emissione di rumore, dotati di elevata capacità stealth pertanto invisibili ai sistemi antisommergibile nemici. Con una velocità massima di 20 nodi e una profondità massima di immersione di 300 m, sono in grado di trasportare un equipaggio di 52 uomini, 18 siluri e 8 missili da crociera Kalibir 3M54, sono progettati per attività hunter killer ovvero operazioni anti sommergibile. La consegna di 6 di questi sottomarini dovrebbe concludersi entro il 2021 e saranno dispiegati nel Mar Nero (2 sono già operativi).[F]

Missile russo Kalibir

Altro piano pluriennale della Marina Russa riguarda invece la modernizzazione dei sottomarini a propulsione nucleare, Progetto 949° Oscar II. L’ intento è quello di implementare le capacità degli 8 sottomarini lanciamissili fabbricati tra gli anni ’80 e ’90, il loro scopo era quello di neutralizzare le imbarcazioni nemiche (ruolo carrier-killer). Il piano consentirà ai battelli di trasportare 72 missili antinave compresi gli SS-N-26 e gli SS-N-27 e i missili da crociera Granit.

I progetti 885 e 885M prevedono (entro il 2023) la fabbricazione dei sottomarini classe Yasen al costo di circa 1,5 miliardi di dollari l’ uno, considerati dai russi come i migliori sottomarini al mondo, sono in grado di utilizzare i missili kalibir (capaci di trasportare sia testate convenzionali che nucleari) hanno un’ autonomia in volo di circa 2500 Km, in grado di cambiare traiettoria in volo risultano quasi impossibili da abbattere e sarebbero funzionali al contrastare le portaerei; missili versatili che la Russia sta contrapponendo al sistema missilistico “difensivo” che gli USA hanno posizionato nei Paesi dell’ Est Europa. Per la flotta Yasen sono previste 7 unità : è in grado di raggiungere i 31 nodi in immersione e i 600 m di profondità; è provvisto di un doppio scafo in acciaio amagnetico in modo da ridurre al massimo la traccia acustica ed è alimentato da un reattore termo-nucleare OK-650V da 200 MW. Con i suoi 119 m di lunghezza per 13.800 tonnellate può ospitare un equipaggio di 90 uomini, risulta pertanto un vettore più temibile dei già validissimi classe Akula I e II.

Un’ altra classe di sottomarini russi a propulsione nucleare che vedrà la luce nel cantiere di Sevmash nel nord-ovest russo entro il 2020, è la Borei (progetto 955/A di cui il primo è previsto entro marzo 2018). A tali battelli sarà affidata la deterrenza nucleare almeno fino al 2050, dotati da 16 a 20 missili a tre stadi R-30 Bulava, ogni missile può portare da 6 a 10 testate termo-nucleari Mirv con un raggio d’ azione di 8.000 Km, si tratta di testate ipersoniche manovrabili indipendenti.

La Classe Delta-IV Progetto 667BDRM Delfin attualmente consta di 6 unità ed è equipaggiata con missili R-29RMU Sinevra (nell’ ultima versione) e U2 Layner, rimarranno in servizio fino al 2030 dopodiché gradualmente saranno sostituiti. A tale classe appartiene il segretissimo progetto 10830 Losharik, trattasi di un sottomarino a propulsione nucleare idoneo all’ utilizzo dei droni, ricerche scientifiche operazioni speciali e interventi a grandi profondità. Il Losharik che ha una dimensione di circa 60 m di lunghezza, dovrebbe essere in grado di raggiungere ben 6000 m di profondità sfruttando il principio della batisfera : una sorta di “corazza” esterna protegge il sottomarino dalle pressioni che si generano a quelle profondità. Tale vettore sarebbe in grado di navigare indisturbato per tutto il pianeta.

La quinta generazione di sottomarini russa entrerà in servizio tra il 2035 e il 2040, prenderà il nome di classe Husky. I russi vorrebbero utilizzare per la realizzazione di questi nuovi vettori i nuovi materiali compositi, nel tentativo di ridurre le firme acustiche. Si sa molto poco sulla classe Husky se non il fatto che potrebbero utilizzare un reattore a metallo liquido, genererebbe più energia e risulterebbe più compatto rispetto a quelli ad acqua pressurizzata.

La flotta russa così composta ed alla luce del suo corposo progetto di aggiornamento, rappresenta una seria minaccia per le forze della NATO, soprattutto nei mari del nord, tanto da destare forti preoccupazioni presso i vertici del Pentagono.

Sono forse i pattugliamenti continui in acque svedesi da parte dei sommergibili russi che hanno spinto la Svezia a ripristinare il programma strategico A26, tale piano prevede a partire dal 2020 l’ utilizzo di nuovi sommergibili dotati di droni subacquei, i polacchi sarebbero interessati all’ acquisto di tre di questi vettori. La Svezia nel frattempo ha ancora in campo dall’ inizio degli anni ‘90 i suoi sottomarini diesel-elettrici AIP; con la denominazione di classe Gotland sono famigerati per la loro silenziosità che in un addestramento ha spiazzato la portaerei USA USS Ronald Reagan.

La vicina Norvegia invece starebbe valutando una cooperazione con l’ Olanda per la creazione di una flotta sottomarina cooperante[B], ciò sarebbe dettato dalle esigenze NATO e i cantieri tedeschi potrebbero soddisfare tali richieste. Attualmente i Paesi Bassi hanno 4 sottomarini Walrus introdotti tra il 1990 e il 1993, la Norvegia invece possiede 6 sommergibili Classe Ula introdotti tra il 1989 e il 1992. Gli Ula hanno dato ottimi risultati nella raccolta di informazioni durante la cooperazione NATO nelle acque del Mediterraneo. La cooperazione tra i due stati dovrà permettere la convivenza tra la visione strategica norvegese, molto incentrata sulla difesa del suo areale scandinavo e la concezione strategica olandese, storicamente volta a operare ben oltre i propri confini marittimi.

La Germania attualmente conta un totale di 6 sommergibili Classe U-212 fabbricati presso i cantieri dell’ HDW di Kiel e della NSWE di Emden [N], attualmente sono considerati tra i migliori battelli diesel-elettrici al mondo, dotati di motori della Siemens utilizzano il sistema A.I.P. in immersione possono raggiungere i 20 (37 Km/h) nodi in emersione i 12 e ottengono una profondità operativa di 400 m. L’ armamento è composto da 6 tubi lanciasiluri da 533 mm con siluri filo-guidati DM2A4 e Black Shark Torpedo, di missili IDAS per la difesa aerea con una portata di 20 Km e 24 mine navali. L’ equipaggio consta di meno di 30 uomini. Questi nuovi battelli vanno a soddisfare le nuove richieste della Deutsche Marine, precedentemente impegnava i suoi battelli solo nelle zone costiere litoranee ma oggi necessita di pattugliamenti nel Nord Europa, nel Nord Atlantico e nel Mediterraneo. Il 70% circa delle esportazioni e delle importazioni della Germania passa attraverso canali marittimi [P], acquista maggior importanza pertanto la marina militare e la valenza dei sua flotta sottomarina che deve essere in grado di estendersi ben oltre le aree costiere. La NATO richiede alla flotta sottomarina tedesca delle capacità di deterrenza al terrorismo, gestione della crisi e mantenimento della pace [O]. I vascelli tedeschi sono molto apprezzati all’ estero, come dimostrano gli interessi da parte di Australia (anche se l’ appalto di fornitura è poi fallito a sostegno dei francesi), Israele (che con i sottomarini va a riscuote parte del risarcimento per i debiti di guerra) e altre potenze; assistiamo quindi a una rinascita degli U-Boot.

L’ Italia possiede 4 sommergibili Classe U-212, (che stanno andando a sostituire i vecchi battelli Classe Sauro) di progettazione tedesca ma prodotti dalla Fincantieri a Muggiano (La Spezia). Tre sono già in servizio dislocati presso la base di Taranto, i battelli che possono disporre di un armamento di 6 tubi lanciasiluri da 533 mm, 12 siluri Whitehead A-184 A3 e 24 mine antinave, più il nuovo siluro pesante italiano Black Shark Advanced. Sono pertanto gli stessi (salvo leggere varianti di adattamento alle acque del Mediterraneo) in dotazione alla marina tedesca ma in Italia prendono anche il nome di classe Todaro. Dotati di sitema AIP che garantisce un’ autonomia in immersione da tre a quattro volte quella dei sistemi a batteria, risultano compatti, silenziosi, lo scafo realizzato in materiale amagnetico sfrutta tecnologia stealth. Il loro compito è descritto dall’ Ammiraglio De Giorgi in un’ intervista a “La Stampa” : ”L’impiego del sottomarino – spiega il capo di Stato maggiore – è necessario per la nostra sicurezza. La componente subacquea è, insieme alla portaerei, lo spartiacque che definisce la capacità operativa di una Marina. È il principale deterrente nei confronti di mezzi navali avversari che volessero avvicinarsi alle nostre coste. In pace, impieghiamo quotidianamente i sottomarini (nel Golfo Persico, nel Mediterraneo, nelle aree calde del Nordafrica) per garantire la sicurezza delle vie di comunicazione, il contrasto della minaccia terroristica, della pirateria e dei traffici illeciti. I mezzi subacquei sono preziosi nelle attività di raccolta d’informazioni e dati, anche a grande distanza dalle basi navali. Consentono una sorveglianza “discreta” di navi sospette e di aree a rischio, rappresentano un sostegno alle operazioni delle Forze Speciali (come gli Incursori) e delle forze anfibie. In futuro saranno impegnati anche nel controllo dei fondali per contrastarne le trivellazioni abusive”.

classe Todaro U-212

La Francia dispone di 4 sottomarini a propulsione nucleare Classe Le Triomphant, entrati in servizio dal 1997 con una lunghezza di 138 metri e un equipaggio superiore ai 110 uomini può raggiungere i 25 nodi, è armato con 4 tubi lanciasiluri da 533 mm, siluri F17 mod2, missili Exocet SM39 e 16  missili balistici SLBM M51. La Francia possiede inoltre 6 piccoli sottomarini sempre a propulsione nucleare, la Classe Rubis da 42 metri di lunghezza per 66 uomini di equipaggio; fu progettata nel 1976, dotato di 4 tubi lancia siluri da 533 mm e in grado di trasportare massimo 14 missili Exocet SM39, la nuova versione aggiornata è denominata Améthyste e risulta essere più silenziosa. La classe Rubis inizierà ad essere sostituita dal 2018 dalla Classe Suffren (o Barracuda) prodotti dalla DCNS; trattasi di sottomarini a propulsione convenzionale AIP da 5300 tonnellate per 99,5 metri di lunghezza e una profondità operativa di più di 300 m, dotati di 4 tubi lanciasiluri da 533 mm e 20 siluri filoguidati F21 da 1500 Kg (prodotti dalla’ azienda francese DCNS e sviluppati nell’ ambito del programma Artèmis), mine, missili antinave Exocet SM39 e missili da crociera MdCN, per un equipaggio di più di 60 uomini. La classe Suffren sarà composta da 6 sottomarini, il primo entrerà in servizio nel 2019.

L’ azienda francese DCNS produceva assieme alla Spagnola Navantia i sottomarini Classe Scorpènes (70m per 1565 t) dotati di 4 generatori diesel che forniscono 2,500 kW, armati con siluri filoguidati Black Shark i tubi lanciasiluri in dotazione sono modulati per gli SM-39 Exocetanti-nave (18 in tutto). Gli Scorpènes sono stati acquistati dal Chile, dalla Malesia, dal Brasile e dall’ India, tale classe prende ora il nome Marlin, in quanto l’ azienda spagnola ora opera con la Lockheed Martin per la fabbricazione dei sottomarini concorrenti Classe S-80.[H]

Ad agosto 2016 la DCNS avrebbe subito un furto di 22.000 pagine relative ai 6 sottomarini da combattimento prodotti per la Marina Indiana.

La Spagna ha in servizio attivo tre Sottomarini autoprodotti sotto licenza francese Classe Galernadegli anni ’80; ad oggi ce ne sono 4 in costruzione Classe S-80. Gli S-80 Sono sottomarini a propulsione convenzionale AIP da 2200 tonnellate per 79 metri, dotati di 6 tubi lanciasiluri da 533 mm, da siluri tedeschi DM2A4, missili AGM-84 Harpoon e BGM-109 Tomahawk con una gittata di 2500 Km.

Missile da crociera Tomahawk Block IV

La Gran Bretagna con il suo sottomarino nucleare fiore all’ occhiello della Royal Navy l’ HMS Astute da più di un miliardo di sterline, da il via al rinnovo dei suoi sistemi d’ arma nucleari, con una lunghezza di 97 m rappresenta il sommergibile più grande mai utilizzato dalla Royal Navy. Può trasportare fino a 38 siluri pesanti Spearfish e missili da crociera Tomahawk Land Attack, mentre il suo sonar ha una portata di 3.000 miglia nautiche; si presenta come un vettore ultra-invisibile dotato di tecnologia fly-by-wire, l’HMS Astute è spinto da un motore a propulsione nucleare della durata di 30 anni, esattamente come il periodo di attività previsto per il battello. Tuttavia ha già registrato numerosi difetti in svariate esercitazioni, come durante l’ incagliamento presso l’ isola di Skye in Scozia [G]. Sette sottomarini nucleari della nuova classe Astute andranno a sostituire le 5 unità della classe Trafalgar entro il 2024. Il governo Britannico possiede anche 4 vascelli della classe Vanguard (che rappresentano l’ unico deterrente nucleare inglese), equivalenti della classe Ohio americana, lunghi 149 m sono equipaggiati con 16 missili Trident D-5, 16 Spearfish balistici da armare su 4 tubi lanciasiluri da 533 mm. Attualmente Londra è preoccupata per il recente rapporto che mette in luce la possibilità di un attacco hacker sui sistemi elettronici della sua flotta sottomarina, quando sono attraccati presso la loro base principale in Scozia. In oltre sono state avanzate avvisaglie in merito al pericolo che i vettori più obsoleti possano generare un disastro da radiazioni nucleari; il recente richiamo di tutta la flotta sottomarina presso i cantieri a scopo di manutenzione straordinaria, probabilmente è dettato anche da queste ragioni.

Gli Stati Uniti attualmente possiedono 276 sottomarini, il piano sul lungo periodo è di raggiungere entro il 2025 una flotta di 313 unità per poi scendere a 300 nel 2031 e a 290 fino al 2046.[A]

L’ USS North Dakota entrato in servizio nell’ ottobre del 2014, appartenente assieme ad altri 10 sottomarini alla classe Virginia al Block III che rappresenta un’ evoluzione di quest’ ultima. Con una lunghezza di 115 m e una velocità massima di 25 nodi in immersione è in grado di raggiungere i 250 m di profondità. Trattasi di un sottomarino a propulsione nucleare che nonostante la mole risulta più valido rispetto ai predecessori ai movimenti nei bassi fondali, grazie al sistema di controllo fly-by-wire, armati con missili Tomahawk (12 tubi verticali) e con siluri MK48 (4 tubi orizzontali). Particolarmente indicato per le operazioni delle forze speciali (può ospitare quattro squadre di Seal), per le azioni di intelligence e di ricognizione, risulta essere con la sua capacità anti nave ed anti sommergibile il sottomarino più moderno della flotta Statunitense, è in previsione la fabbricazione di 30 battelli totali.

Nell’ ambito dei sottomarini a propulsione nucleare americani troviamo anche la classe Seawolf, capace di raggiungere i 25 nodi in immersione e i 610 m di profondità arma sia missili Tomahawk che siluri MK48. Altra classe nucleare è la Los Angeles, caratterizzata da 52 battelli di cui diversi saranno dismessi arrivando a 41 nel 2029.

La Marina americana ha siglato un contratto con Aero Vironment Inc per l’ acquisto di droni volanti da ricognizione lanciabili dai tubi lancia siluri dei sottomarini. Si tratta del progetto classificato Blackwing, trattasi di un drone con motore elettrico di soli 50 cm con un’ autonomia di volo di 60 minuti, tali droni sono utili a fornire informazioni audio-visive al sottomarino implementando così le sua capacità a livello di intelligence.

Sempre nell’ ambito dei droni gli Stati Uniti vogliono dotarsi di un nuovo sistema hunter-killer senza equipaggio detto ACTUV. Trattasi di un drone trimarano progettato per individuare e monitorare l’ attività dei sottomarini nemici, in grado di rimanere fino a tre mesi in missione senza supportare lo stress di un equipaggio in quanto guidato da una centrale di comando remota; è su questi sistemi senza equipaggio che lo US-Navy sta puntando per il futuro.

Importante per la flotta sottomarina statunitense è l’ investimento di circa 347 miliardi di dollari per la creazione di 12 battelli nucleari della nuova classe SSBN-X, volta a sostituire i 14 sottomarini nucleari classe Ohio. La nuova flotta sarà modulata per l’ utilizzo dei missili da crociera di sesta generazione Trident-II  D5-LE ed avrà 16 tubi lancia missili contro gli attuali 24 degli Ohio. I nuovi sottomarini dovrebbero entrare in servizio tra il 2029 e il 2031, trasporteranno circa il 70% delle testate nucleari degli Stati Uniti.

classe Virginia

Il Canada dispone di quattro sottomarini a lungo raggio (SSK) varati tra il 2003 e il 2015, la denominazione per questi battelli diesel-elettrici è Upholder e sono stati acquistati dal Regno Unito. Tre sono stanziati nell’ Oceano Pacifico e uno nell’ Atlantico, ad oggi rappresentano un elemento importante nelle relazioni strategiche con gli Stati Uniti, ciò gli permette una grande operatività in addestramenti e pattugliamenti sia in patria che all’ estero[Q], come nel recente dispiegamento avvenuto presso le coste giapponesi.

Il Sud Africa è forte di tre sottomarini tipo U-209 prodotti in Germania e in servizio dal 2006. L’ entrata in attività della classe U-209 non è stata delle migliori, in quanto nel 2007 il SAS Queen Manthatisi durante un’ esercitazione si è incagliato sul fondo riportando danni. L’ incidente ha gettato scompiglio tra la classe politica riguardo a spese militari eccessive e presunte tangenti. Anche l’ anno scorso sono nate discussioni tra i politici che vorrebbero stanziamenti per aumentare la capacità della flotta sottomarina e quanti invece preferirebbero evitare. Il commercio del Sud Africa avviene per circa l’ 80-90% attraversa il mare, attualmente nel suo areale non teme particolari minacce ma la situazione strategica dell’ Oceano Indiano sta cambiando. Il declino degli stati Uniti e dell’ Europa, il collasso del Medio Oriente e parte del Nord Africa, l’ avanzata militare di India e Cina, pongono non pochi dubbi all’ enstablishment politico del Sud Africa che a piccoli passi cerca una protezione militare per i propri commerci; o forse qualcuno guarda più a un possibile futuro dominio marittimo su tale area.

 

 

[B] Sul rapporto Olanda-Norvegia relativamente ai sottomarini vedere “goingdeep in defencecooperation ? conditions for successfulDutch-Norwegiancooperation on the acquisition of new submarines” di Bjorn-OlavKnutsen su Europeangeostrategy.com del 06/12/2015

[A]Fonte:  “US Navy : riscritto piano di dimissione per sottomarini classe Los Angeles” dal sito www.difesaonline.it del 18/072016

[C]Fonte : “Corea del Nord : realizzata la struttura per il nuovo sottomarino da tremila tonnellate” dal sito www.difesaonline.it del 25/07/2016

[D] “…..AIP (Air IndependentPropulsion), ovvero una propulsione data dall’impiego di cellule a combustibile che generano una reazione chimica (dalla combinazione di idrogeno e ossigeno) senza rumore. Grazie a ciò, il more AIP può essere racchiuso in un contenitore che non rilascia vibrazioni o suoni, rendendo difficile la rilevazione acustica. La US Navy lo ha etichettato come un vero campione nella modalità spionaggio navale….” Vedere articolo “Come si nasconde un sottomarino” su Panorama del 20/10/2014

[E] Per approfondimenti sulla geopolitica della Malesya e delle sua strategia relativamente ai sottomarini vedere l’ articolo “Malaysia Submarine Capabilities” dal sito www.nti.org del 07/04/2016

[F] Fonte : “Russia, consegnato il sottomarino Kolpino : la classe Varshavyanka è stata completata in sei anni” di Franco Iacch su www.difesaonline.it del 24/11/2016

[G] Fonte : “Nuclear submarine HMS Astute runs aground off Skye”suwww.bbc.com del 22/10/2010

[H] Fonte : “S-80 submarine made in Spain innovation for the design of a submarine” dal sitowww.navantia.es

[I] Fonte : “Un nuovo sottomarino per l’ arsenale nucleare di Israele” da nena-news.it del 21/12/2015

[L] Fonte : “Iran : costruiremo un sottomarino lanciamissili (almeno sulla carta…)” da www.difesaonline.it del 22/02/2015 di Franco Iacch

[M] Fonte :en.wikipedia.org “Category : Submarines of the Islamic Republic of Iran Navy” – vedere la voce “Besat-class submarine”

[N] Fonte Wikipedia “Classe-U-212” italiano e inglese , nella foto sottostante si può vedere un missile a corto raggio “IDAS”.

[O] Fonte : “Germany Submarine Capabilities” dal sito www.nti.org del 28/09/2015

[P] Fonte : “Deutsche Marine – GermanNavy” su www.globalsecurity.org

[Q] Fonte : http://www.navy-marine.forces.gc.ca/en/news-operations/news-media-submarine-fleet-status.page