di Andrea Farhat.

La doppia presidenza Obama oltre ad averci lasciato le conseguenze della sua tragica e confusa politica estera (‘primavere arabe’, implosione della Libia e aiuti a pioggia ai ‘fondamentalisti democratici’), ci ha anche lasciato un drappello di giovani miliardari,i padroni dell’algoritmo. Negli ultimi anni le aziende di Jeff Bezis (Amazon), Larry Page (Google) e Mark Zuckerberg (FB e WhatsApp) e poche altre sono cresciute esponenzialmente. Nessuna regolamentazione al loro business pervasivo, tassazione inesistente nei paradisi fiscali, grandi concentrazioni di capitali e di potere in mano di pochi soggetti. Grazie al grande potere tecnologico e organizzativo i padroni dell’algoritmo hanno a disposizione enormi attività di cassa pari, in molti casi, al PIL di stati di medio livello.

La crescita del Bitcoin e la volontà di incrociare finanza ed innovazione digitale (vedi l’intenzione di Whats-up di diventare sistema di pagamento) renderanno questo ristretto gruppo di algo-capitalisti sempre più ricchi e pericolosi. Dopo aver conquistato una posizione dominante nei social e nelle strutture distributive, questo gruppo di oligopolisti, lasciati senza freni e con enormi flussi di informazioni a disposizione, si stanno lanciando nella realizzazione dell’auto senza guidatore, vera nuova frontiera della mobilità e della privacy ad essa relativa. La politica dov’è? Dov’e l’America della legge anti-trust dell’inizio del’900 che regolamentò il monopolio petrolifero dei Rockfeller? Dov’e l’Europa? Dov’e Monsieur Junker ,grande amico Lussemburghese di Google & Co?

Ancora una volta una politica pavida e serva dei potenti, fatta di nani senza visione strategica rischia di mettere i popoli in situazioni di grande difficoltà senza possibilità di avere possibilità di difesa di fronte a questo grande MOLOCH che si sta profilando.

EUROPA SVEGLIA!