di Alberto Nicoletta

Siamo davvero sicuri che la scrittura abbia portato solo dei benefici nel sistema di divulgazione e di in-formazione ?

La divulgazione orale presso le società primitive, inizialmente rappresentò l’ unico modo per trasmettere e narrare la propria storia, impartire insegnamenti, costruire tradizioni. I racconti orali erano spesso infarciti di aspetti particolari ed emozioni che cambiavano da espositore a espositore, rimanevano volatili effimeri ma erano utili a socializzare, i racconti intorno al fuoco creavano unione nelle tribù e gettavano degli insegnamenti ai giovani, ad essere prudenti, ad evitare sciagure a ragionare e capire la morale delle fiabe.

Quando le società divennero più complesse si impose la necessità del tramandamento scritto, dapprima fu limitato a scritture basate su immagini che non andavano a sostituire o limitare i racconti orali; i disegni nelle caverne, le incisioni su roccia, potevano essere compresi da chiunque indipendentemente dalla lingua parlata e dai simboli utilizzati. Come possiamo notare ancora oggi si tratta di immagini molto divulgative tese a rappresentare scene della vita sociale del gruppo e delle attività svolte dalle tribù… rimaneva ancora un carattere fortemente sociale.

Fu dall’ utilizzo delle immagini che derivarono i geroglifici, più complessi e codificati, quasi una sorta di “alfabeto” utilizzabile solo dal ceto alto, in quanto nell’ antico Egitto il faraone proibiva al popolo di imparare a usare la scrittura, i geroglifici pertanto rimanevano qualcosa di elitario che non rappresentavano le narrazioni popolari .

La scrittura a caratteri comparsa con i Fenici segnò una svolta al mondo della divulgazione, la scrittura rimaneva per le èlite e pertanto l’ oratoria popolare era destinata a scomparire lasciando spazio a nuove forme. La scrittura era individualista non certo sociale come l’ oratoria, poneva il singolo a ragionare da solo e non in gruppo, sviluppando nuovi pensieri e nuove correnti, spesso senza confrontarsi a sufficienza con altre realtà, pertanto anche ideologicamente non tendeva a unificare ma a frammentare. Tuttavia la scrittura permetteva di divulgare ai più parte dei contenuti dei racconti orali, la scrittura rimaneva nel tempo e tramite essa gli amanuensi potevano riprodurre opere e creare biblioteche elargendo il sapere, un sapere culturale che si distaccava sempre più dal sapere tradizionale puramente pratico e funzionale.

La rivoluzione del sistema di stampa creato da Gutenberg rese possibile la commercializzazione degli scritti, in questo modo tutto il volgo poteva accedere all’ informazione, ciò però influì sulla qualità dei contenuti, in quanto il sapere per adattarsi alle masse diveniva sempre più divulgativo, superficiale e inesatto. L’ uomo si staccava così da quella capacità di analisi e di profondità che si poteva ancora notare nella morale dei racconti orali, ed anziché essere freddi fogli in bianco e nero, erano profonde e talvolta romantiche esposizioni più facili da assimilare.

La stampa attuale con l’ eccesso di informazione, di correnti di pensiero (tendenti in realtà a un pensiero unico), di autori, non lascia più spazio al ragionamento permettendo un decadimento intellettuale ma anche culturale, proprio per la semplicità dell’ informazione. Ci troviamo così di fronte a masse di analfabeti, ovverossia soggetti che pur avendo raggiunto un certo livello di scolarizzazione, anche diploma o laurea, sentono, vedono, leggono le notizie ma non le assimilano, rimangono privi di quei ragionamenti utili a capire realmente ciò che accade.

Tullio De Mauro che fu uno dei più importanti linguisti italiani nonché ministro dell’ istruzione, ebbe modo di osservare che il 71% della popolazione italiana non è del tutto in grado di comprendere quello che legge; un’ emergenza non da poco che può portare solo a un imbarbarimento dello sviluppo, della cultura, dell’ economia e della società in genere. I sistemi schematico-nozionistici di apprendimento tipici dell’ era moderna stanno pertanto dimostrando il loro effettivo valore, in particolare in Italia ultimo tra i paesi dell’ Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) come spesa in rapporto al PIL nell’ istruzione.

Siamo pertanto di fronte a un uomo che intuisce ma non capisce e viene modellato dal sistema scolastico e dai mass media, non per fare delle analisi utili a comprendere e magari combattere il sistema, bensì per acquisire delle informazioni magari anche criticandole ma sempre entro i limiti posti dal sistema stesso.

Si paventa così una democrazia che professa la “non censura” ma di fatto divulga continuamente con tutti i mezzi a disposizione, radio, TV, riviste, libri, quotidiani … il pensiero unico, utile a creare quella manipolazione delle masse, gestita da ordini plutocratici sempre più visibili (alta finanza, multinazionali, società transnazionali).

La scrittura nel mondo moderno diviene pertanto uno strumento basato su degli schemi neanche troppo complessi, utile a far convergere l’ informazione e la formazione dell’ individuo verso ciò che vuole chi ha il potere, basta avere soldi, una squadra di giornalisti disposti a raccontare ciò che gli viene chiesto e un organo di stampa, a questo punto si può diffondere efficacemente la propaganda.

Il tramandamento orale (inteso quello che prevede la presenza fisica in loco del soggetto) invece per sua natura non poteva e non può godere di una divulgazione così vasta e rapida; mentre con il tramandamento scritto scade il rapporto tra chi parla diffondendo la cultura e chi ascolta imparando, sparisce la capacità all’ analisi, a capire, a comprendere, in quanto tutto avviene in maniera consumistica come una catena di montaggio, dove l’ operaio vede solo passare una parte dell’ oggetto finale magari senza neanche sapere cosa diverrà alla fine del percorso[1].

La scrittura svenduta alle masse ha subito una devoluzione letteraria, notiamo l’ utilizzo, tra giornalisti e scrittori, di un linguaggio sempre meno forbito che si pone come modello agli ascoltatori e quindi al popolo. Con l’ evoluzione delle tecnologie inoltre si utilizzano sempre più icone e sigle andando a semplificare troppo i contenuti, fino a perdere importanti formalità figlie della buona educazione.

Pertanto con la perdita del tramandamento orale, sono stati persi tutti quegli strumenti utili ed efficaci per istruire e formare realmente un popolo libero che sarebbe stato senz’ altro ostile alla massa di schiavi che siamo ora nelle nostre realtà moderne alienate da lavoro, consumismo, materialismo e falsi miti !

 

 

 

[1] Ad esempio : i testi di storia utilizzati negli istituti scolastici spiegano gli avvenimenti rifacendosi a una ridotta serie di considerazioni, senza analizzare tutte le cause e gli effetti relativi a un dato evento.