Di Alberto Nicoletta

Vi sono date o meglio periodi salienti che hanno cambiato la storia dell’Italia dal dopoguerra in poi, cerchiamo di capire tra le varie vicissitudini della nostra nazione quali sono stati quei momenti e che relazione hanno con l’attuale crisi nata con l’emergenza del coronavirus.

Cominciamo a partire da quelli che sono stati i movimenti del ’68, per quanto le manifestazioni che dilagarono in tutto il mondo occidentale esprimessero delle problematiche sociali reali,  va anche detto che tali manifestazioni, nate da un giorno all’ altro contemporaneamente in tutta Europa, senza un unico cervello ben visibile, possono rientrare in quelle che oggi definiamo “rivolte colorate” -etero dirette da gruppi finanziari.

Le manifestazioni inducono il centro sinistra, ad aumentare la spesa statale per i servizi ma senza produrre ricchezza e pertanto indebolendo il settore privato, che verrà in parte nazionalizzato. La nazionalizzazione dell’ industria elettrica, voluta dal centro-sinistra (che pretendeva controlli sui flussi finanziari senza calcolare le borse), poteva avere un senso se non fosse stata imposta in maniera così sfavorevole per gli azionisti che freneranno gli investimenti, ne risulterà pertanto minata la credibilità della nostra borsa sul piano estero. Si registra un calo dell’indice di rendimento delle azioni italiane, dettato da una sfavorevole scena politica fomentata dai sindacati di sinistra. Parallelamente vi sono importanti cambiamenti nel risparmio delle imprese non finanziarie, risparmio che subisce un declino, fino a generare un ridotto autofinanziamento delle imprese. Stesso discorso per le famiglie italiane che aumentano i propri risparmi senza investire. Si sentono gli effetti della fine del boom economico, ma anche l’ emigrazione dal Sud Italia va a ridurre la forza lavoro nel settore agricolo e conseguentemente gli investimenti. Nel medesimo periodo degli anni ’60 le altre nazioni europee emettono troppi capitali rispetto alla situazione economico-finanziaria, gettando una svalutazione delle azioni italiane. Nel 1968 abbiamo anche il crollo dei prezzi della Montedison, causato da scelte estranee al volere dei piccoli azionisti, altre vicissitudini politiche, più il gioco della cedolare secca del 1964 del centro-sinistra, ebbero forti ripercussioni sulla credibilità dei titoli azionari italiani.

Ne risulta una mala organizzazione del sistema finanziario nazionale voluto da movimenti di sinistra che con tali scelte e le manifestazioni destabilizzanti nelle piazze, non facevano altro che minare la credibilità italiana, facendo perdere quotazioni a favore delle altre potenze europee e non, difficile credere che non sapessero del danno che stavano creando.

Dopo il 68 si entrò nel difficile periodo delle stragi, contingente alla pesante crisi del 1973-1979.

Il 1978 fu un altro anno difficile, l’ agguato alla scorta di Aldo Moro e l’uccisione dell’ Onorevole della DC, fu un evento gravissimo che portò i partiti storici ad allontanarsi dalla scena politica fino a scomparire. Si aprì la crisi del IV Governo Andreotti e di li a poco vennero avviate  una serie di manovre che aprirono le porte alla privatizzazione e alla svendita di pezzi dello stato. Diversi analisti reputano oramai senza se e senza ma quel 16 marzo 1978 come un colpo di stato; non a caso a risolvere la questione venne chiamato lo psicologo esperto di crisi mandato del governo statunitense  Steve Pieczenik, il che fa capire chi governa veramente in Italia, utilizzando anche quei gruppi eversivi come le brigate rosse che secondo Aldo Moro erano infiltrate da CIA e Mossad oltre che dal KGB. Lo scenario internazionale venne scosso dallo shock petrolifero nato nel 1979 con la rivoluzione iraniana, inoltre dopo la morte di Aldo Moro vi è per l’Italia l’impossibilità di optare per una politica filo-araba, tesa a salvaguardare i nostri interessi energetici, la seguente guerra Iran-Irak del 1980 fomentata dalle potenze occidentali per contenere l’Iran ha anch’essa ripercussioni negative sull’economia italiana, indebolimento della lira e speculazioni al ribasso. Sempre in questo periodo per la precisione il 13 marzo 1979, entra in vigore lo SME (Sistema Monetario Europeo), voluto soprattutto dal francesi, tedeschi e dalla fazione del centro-sinistra in Italia, tale sistema porterà l’Italia a legare il valore del cambio della Lira a quello di monete di paesi come la Germania, ne conseguono : deflazione, spinta al ribasso dei diritti e dei salari dei ceti medi e popolari, innalzamento della disoccupazione, politiche di rigore destinate a portare il Paese ad avvitarsi in spirali recessive.

Dopo la caduta dell’URSS del 1989, l’Italia sperava in una maggior libertà da parte del giogo della NATO, ma così non fu, la NATO rimase e ancora più forte di prima, tanto da espandersi ad altre nazioni dell’Ex Patto di Varsavia (basti vedere l’ attuale guerra Donbass-Ucraina, o il forte dispiegamento di missili balistici in Romania, o anche i movimenti di truppe nei Paesi Baltici). I poteri forti per far capire chi comandava gettarono l’ennesimo attacco all’Italia, conseguente a quelli sopra descritti; attacco simbolicamente definito con la caduta del Muro di Berlino che comporta conseguenze macroeconomiche. Vi furono fermenti in Italia in quegli anni, la questione mani pulite di cui ora si dice esplicitamente che fu gestita dalla CIA, il maxi processo, le stragi di Mafia dei giudici Falcone e Borsellino. L’incontro sulla nave Britannia avvenuto nel 1992 tra la corona inglese e esponenti del governo italiano, in particolare Prodi (che aveva iniziato la sua carriera non a caso nel 1978 nel delicato incarico di Ministro dell’Industria a soli 39 anni) e finalizzata alla svendita di parti dello stato. Con abili manovre l’Italia cadde in una pesante speculazione voluta da Soros, ovvero la svalutazione della Lira e ci ritrovammo svenduti sulle piazze internazionali. Le seguenti guerre in Kuwait e in Jugoslavia, limitarono il peso dell’Italia sul piano internazionale e rafforzarono le speculazioni contro di essa, come la perdita del mercato dei Balcani passato ad altre potenze. Il deficit in Italia crebbe e le uniche soluzioni proposte furono rilegate alle cosiddette privatizzazioni, che come sappiamo ad oggi non hanno dato la stessa efficienza dell’ apparato statale a costo per altro di una spesa maggiore.

Nel 1999 entra in vigore l’ euro a livello virtuale e nel 2002 come denaro contante, da qui l’Italia cessa la sua politica autonoma monetaria. I risultati negativi si vedono subito, in quanto l’euro è calcolato per favorire il marco tedesco e sfavorire la Lira. Prodi inganna gli Italiani spiegando che con l’euro lavoreranno la metà e guadagneranno il doppio, ma sarà il contrario. Parte la terza fase dell’Unificazione Monetaria Europea e la UE si allarga a 10 nuovi Paesi, molti dei quali oggi sono un problema per l’Europa, viste le differenze delle economie interne. Inoltre ha luogo l’operazione Allied Force,  ovvero i bombardamenti della Jugoslavia, che vedrà l’Italia obbligata ad appoggiare la politica della NATO contro i propri interessi. Vi è anche un ritorno del terrorismo,  con l’uccisione da parte delle br (come dicevamo etero dirette) del ministro del lavoro Massimo D’Antona, il docente stava lavorando ad una ristrutturazione del mercato del lavoro, analizzando i problemi emergenti della disoccupazione giovanile ad oggi una vera piaga. Nel 1999 si compie così l’ultima fase del declino dell’ economia italiana iniziato poco prima del crollo dell’Unione Sovietica, il crollo del PIL e della Lira, decadimenti avvenuti senza che il governo cercasse di operare in favore della nazione ma anzi incrementando il percorso. Ed è poco dopo tale data nel 2002, che viene chiuso l’IRI che tra il 1992 e il 2000 appunto vendette partecipazioni e rami d’azienda, concludendo il percorso di fallimento e relativa privatizzazione iniziata da Roman Prodi nel 1982.

Con la crisi economica del 2009 partita dal fallimento della Lehman Brothers, si cominciarono a sentire maggiormente gli effetti di tali attacchi, fino ad arrivare all’ ennesimo golpe fatto da Mario Monti nel 2011 (complice dei pesanti tagli alla sanità), che gli permise di destituire Berlusconi, autorizzare il bombardamento della Libia con il quale avevamo degli importanti contratti di partenariato, aprire all’immigrazione selvaggia e svendere un altro bel pezzo di Italia a grosse multinazionali, che in cambio si trovarono agevolate nella tassazione. Nel 2009 entra in vigore il Trattato di Lisbona, tale trattato permetterà all’UE di avere un peso maggiore e l’Italia ne uscirà temporaneamente con una riduzione dei seggi a favore di Francia e Inghilterra.

In sostanza ogni 10 anni circa (i rendimenti a lungo termine hanno spesso durata decennale), secondo quelli che sono le ciclicità dell’ economia, vi è un attacco politico-culturale-finanziario che pesa in particolare sull’ Italia, come vediamo appunto :  1968-1978-1989-1999-2009 ed infine 2020 !

Il 2020 pertanto si apre con la crisi del Coronavirus, una crisi (se casuale ben cavalcata dai poteri forti ma più probabilmente artificiale, visti i dubbi suscitati dal portavoce del Ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian e le considerazioni dell’ esperto in terrorismo Philip Giraldi) che poteva essere utile per nascondere le imposizioni del MES ringhiate dalla Lagarde, e che sta dettando legge più delle necessità dovute alla pandemia, necessità messe solo in terza posizione dall’UE. Una crisi che cade sotto il peggior governo che abbiamo avuto e che va ad infierire su un’ Italia fortemente in difficoltà, dove il governo Conte non solo presta della briciole agli Italiani per salvare stipendi ed imprese, ma non è neanche riuscito a chiudere le borse per tutelare la nostra finanza. L’Italia si trova priva di difese, senza una coscienza politica, in mano a individui incapaci di gestire una situazione di normalità e figuriamoci una crisi… borse in calo e apertura totale alle speculazioni internazionali che hanno caratterizzato gli attacchi avvenuti nelle decadi passate. Non è un caso che il COPASIR stia indagando per capire se durante l’ emergenza Corona Virus l’Italia sia oggetto di qualche avvoltoio della finanza stile Soros! Il blocco totale dell’Italia imposto dal Governo Conte, come extrema ratio, a una crisi che si poteva risolvere in maniera migliore (se i governi precedenti non avessero fatto quasi 40 miliardi di euro in tagli alla sanità e se avessero affrontato la crisi organizzativamente in maniera più adeguata), sta facendo perdere all’Italia miliardi di euro che getteranno il Paese maggiormente in crisi, difficile credere che la cosa sia semplicemente un errore, visto che sta favorendo tutti i concorrenti dell’Italia come gli attacchi prima analizzati, come quei golpe organizzati per favorire governi deboli che per rimanere in carica tengono tutto bloccato.

Ecco come trasformare una potenza del G8, seconda nazione industrializzata d’Europa, asse nel Mediterraneo e un passato come quarta potenza mondiale… in una nazione all’ottavo posto mondiale come emigrazione all’estero per motivi economici, dove un bambino su tre nasce povero, dove 5 milioni di Italiani sono in povertà assoluta e 9 milioni in povertà relativa, senza futuro per le nuove generazioni, con la disoccupazione che cavalca intorno al 10%, con gli stipendi tra i più bassi d’Europa, con la tassazione più alta nel mondo occidentale, ed ora con 60 milioni di Italiani agli arresti domiciliari…

Una economia mondiale che non cresce come previsto, una crisi economica a livello globale, governi liberali che vogliono più controllo ma non sanno come ottenerlo senza uscire dalla soglia della democrazia, volontà di rivedere i sistemi consumistici, di contenere il dissenso popolare, mettere all’angolo i sovranisti, sperimentare nuovi sistemi di controllo da quello elettronico ai droni, allo stato di polizia… ed ecco che arriva una bella e “casuale” pandemia, giusto per presentare il nuovo sistema orwelliano !

Le scelte fallimentari dei nostri governi erano pertanto prevedibili e non hanno fatto altro che indebolire l’Italia e favorire la grande finanza, essa operando con il guinzaglio della UE utilizza il MES per bloccare ogni possibilità di crescita all’ Italia, è stato un caso ? Sono stati solo una serie di errori continui per più di 50 anni con cadenza più o meno decennale ?!!!

Come diceva Aldo Moro : “Questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera, se in Italia non nascerà un nuovo senso del dovere”.

 

Fonti :

https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/13/caso-moro-gli-americani-e-i-pezzi-di-puzzle-che-si-compongono/1208887/

https://www.ilgiornale.it/news/interni/ci-fu-regia-occulta-degli-usa-dietro-mani-pulite-rivelazioni-833119.html

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-tangentopoli_manovrato_dalla_cia_parla_ex_diplomatico_statunitense__un_protagonista_di_mani_pulite__un_pupazzo_manovrato_dagli_usa/82_14080/

https://it.insideover.com/economia/ecco-quali-sono-i-rischi-dietro-le-fibrillazioni-di-borsa.html

https://www.ilgiornale.it/news/prodi-prof-democristiano-che-non-disdegnava-compromesso-909634.html

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/poveri-famiglie-istat-statistiche-spesa-c2c12712-5f69-4e2c-bfcc-63421d204dd8.html

https://www.affaritaliani.it/esteri/via-della-seta-luttwak-italia-cina-usa-belt-and-road-accordo-firma-intervista-592861.html

http://il-main-stream.blogspot.com/2012/09/lo-sme-leuro-e-la-sinistra-italiana.html

Libro : “Economista e banchiere centrale – Gli interventi per l’ Associazione Bancaria Italiana” a cura di federico Pascucci

Testo : “Dall’Unità ai giorni nostri : 150” di Borsa Italiana

Testo : “La politica economica italiana 1968 – 2007” di Paolo Paesani