di Alberto Nicoletta

L’ Italia come sappiano non ha sempre avuto ottimi rapporti con i suoi “cugini d’oltralpe” , nonostante certe similitudini etniche e culturali, nonostante le due lingue madri siano entrambe lingue romanze e pertanto similari, vi è sempre stato un problema di campanilismo, sovente riscontrabile anche sulla stampa francese. De facto la Francia ha sempre cercato di esercitare il suo potere sull’ Italia e sul suo areale geopolitico, non solo nelle passate epoche storiche ma anche nel periodo del secondo dopoguerra; nonostante ad oggi Italia e Francia siano due potenze della NATO (Sarkozy nel 2007 ha firmato il consenso per far entrare le truppe francesi nelle forze della NATO come già da tempo aveva fatto l’Italia) la Francia pare non aver ancora perso questo vizio, favorita da un indebolimento dell’ Europa, degli USA e da una classe politica italiana incapace di difendere gli interessi nazionali …  ma anche la Francia non naviga in buone acque e non ha più uomini come Charles de Gaulle ! Ricordiamo che lo stesso De Gaulle salito al potere in Francia nel 1958, non fu accolto positivamente dal mondo politico italiano, che lo vedeva come un pericolo, una sorta di cripto-fascista, difatti era nell’ estrema destra italiana che militavano la maggior parte degli estimatori del generale francese. De Gaulle fu sicuramente un gran statista se rapportato ai politici attuali ma per l’ Italia non fu sempre una figura positiva, durante la seconda guerra mondiale spingeva per l’ annessione di Piemonte e Valle D’ Aosta alla Francia, cercò di limitare il potere dell’ Italia nel contesto euro-atlantico, sue del resto furono le parole verso la nostra penisola “non un paese povero, ma un povero paese”…

Ma anche importanti uomini italiani non piacevano ai francesi … Secondo l’ ex agente dello SDECE (ex servizio segreto francese per le operazioni all’ estero) Philippe Thyrand di Vosjoli, che disertò negli Stati Uniti, il suo servizio sarebbe alla base dell’ uccisione di Enrico Mattei avvenuta nel 1962, omicidio dettato dai suoi forti rapporti con l’ FLN (Fronte di Liberazione Algerino) che generò le minacce da parte dell’ OAS (Organo paramilitare francese utile a mantenere il ruolo coloniale della Francia), rapporti che secondo i servizi francesi sfociavano nel facilitare l’ acquisto di armi a favore dell’ FLN. Un’ accusa pesante che anche nel qual caso non fosse vera (alcuni la legano alla teoria che imputerebbe la colpa alla CIA), è comunque costruita sulla logica degli attriti sottaciuti tra Francia e Italia [1].

Gli anni ’70 non sono andati meglio, tra il 1978 e il 1987 ci fu la guerra libico-ciadiana iniziata per la contesa della striscia di Aozou, ovvero un corridoio largo 100 Km posto tra il confine del Ciad con la Libia, ricco di uranio e petrolio. Il Ciad fu appoggiato dalla Francia (che da allora non ha più lasciato militarmente in Sahel) ma non ufficialmente la Libia era appoggiata dall’ Italia, Gheddaffi perse e dovette ritirarsi dall’ area.

Mentre era in corso il conflitto tra Libia e Ciad, il 27 giugno del 1980 vi fu la strage di Ustica, ovvero l’ abbattimento dell’ aereo civile DC-9 dell’ Itavia, una società aerea che pare fosse gestita dai servizi segreti. Vi sono varie teorie e misteri sul disastro ma una delle ipotesi, supportata tra l’ altro dall’ On. Cossiga, era quella di un missile partito da un aereo francese. E’ solo un’ ipotesi ma Ustica a parte, i francesi non tolleravano che gli italiani permettessero ai Mig libici di attraversare lo spazio aereo italiano e quindi mediterraneo  per raggiungere la Jugoslavia, al fine di effettuare le opere di manutenzione dei caccia militari.

Non scordiamo poi di come la Francia abbia dato asilo a molti terroristi italiani, questione che si è protratta anche dopo la fine dei cosiddetti “anni di piombo”[2].

Nell’ estate del 1981 i “Vigneros” del Midi cominciarono ad attaccare le autobotti e le navi cisterna che trasportavano vino italiano; fu così che nacque la “guerra del vino” tra Italia e Francia. Era la risposta francese alla concorrenza italiana, quest’ ultima era forte di un’ alta qualità vinicola che generava l’invidia dei confinanti [3]. Gli attriti sarebbero poi sfumati in parallelo ad alcuni incontri diplomatici.

La Francia in maniera grintosa si è da sempre appoggiata sull’ acquisto delle qualità italiane, nonostante le critiche che la stampa francese, ci ha sempre donato, i transalpini hanno sempre invidiato i nostri prodotti, invidia per noi dannosa.

Nel 1999 Poltrona Frau e Fendi sono entrate nell’ orbita di Lvmh (società francese), seguite poi da Gucci e nel 2001 da Bulgari. Anche Loro Piana, Moncler, Pomellato, Bottega Veneta sono altri importanti marchi della moda passati sotto “protettorato” francese ! Ma anche nel settore agro-alimentare gli avvoltoi francesi non sono stati da meno con l’ acquisizione dei marchi Eridiana Italia, società leader della produzione di zucchero in Italia, Parmalat invece è finita dopo un lungo travaglio nelle mani della francese Lactalis.

Nel 2000 l’ importante settore di FIAT Ferroviaria inizia un processo di scioglimento e vendita alla francese Alstom che ora produce treni per l’ Italia, oltre al danno anche la beffa ! [4]

Il settore finanziario non è stato da meno, anche qui i francesi si sono accaparrati fette importanti degli istituti di credito-finanziari italiani; ad esempio : Bnl è stata acquisita dal gruppo francese Bnp Paribas, Cariparma e Banca Popolare FriulAdria sono passate alla francese Credit Agricole già azionista di Intesa San Paolo dal 1990. Groupama ha acquistato da Generali il 100% di Nuova Tirrena, compagnia del gruppo Toro specializzata nel ramo danni con un fatturato di 814 milioni.

Rilevante anche la disputa del 2017 tra Italia e Francia nel comparto navale, per la fusione di Fincantieri e STX. Gli attriti sono scaturiti dopo che il ministro francese dell’ economia Bruno Le Maire, aveva annunciato la nazionalizzazione temporanea e preventiva di STX-France, la società che gestisce i cantieri del porto di Saint-Nazaire. Una manovra atta ad ostacolare l’ Italia visto che Fincantieri, pochi mesi prima si era aggiudicata all’ asta il 66% del capitale di STX-France detenuto dai Sudcoreani. Grazie a Gentiloni la cosa si è risolta con un 50-50, mentre inizialmente si puntava ad una maggioranza italiana [5].

Anche il settore televisivo è stato oggetto delle attenzioni dei francesi che con la loro Vivendi, hanno acquistato quasi il 30% dei titoli Mediaset. Qui va ricordata l’ epopea della Cinq, il canale televisivo francese creato da Silvio Berlusconi, operante dal 1986 al 1992 (anno di destabilizzazione per l’ Italia), percorso conclusosi secondo il presidente Carlo Freccero (responsabile dei programmi della Cinq) perché “…Berlusconi in Francia aveva dei nemici” [6].

Suscitò scandalo nel 2015 anche la proposta del trattato di Caen tra Francia e Italia, partita nel 2006, che prevede una regolarizzazione dei confini marittimi, il trattato gestito dalle forze di sinistra grazie al cielo non è stato ratificato dal parlamento (forse per il polverone alzato da Salvini e dalla Meloni in primis), prevedeva la cessione alla Francia di un tratto del mar di Sardegna e del Mar Ligure molto ricco di pesce e dove era da poco stato individuato un giacimento di idrocarburi. La Guardia Costiera francese arrivò a fermare due pescherecci italiani pensando che il trattato avesse già valore, obbligandoli a pagare una ammenda, compreso l’ errore le autorità francesi si scusarono, tuttavia il trattato di Caen è ancora da definire [7].

Altra questione scottante tra le due nazioni è quella energetica, l’ Italia acquista energia elettrica proveniente dalle centrali nucleari francesi per circa un terzo delle importazioni totali; ciò avviene anche perché l’ Italia vuole essere un collegamento energetico nel cuore del Mediterraneo, pertanto deve poter strategicamente diversificare i suoi approvvigionamenti. In questo modo però gli interessi italiani e francesi vanno a cozzare in aree geografiche chiave tra il Mediterraneo e l’ Africa Sub-Sahariana, come stiamo vedendo in Libia e in Niger [8].

Per la Francia il Sahel è essenziale, vi mantiene interessi economici, strategici, politici, lo chiama il G-5 ovvero : Burkina Faso, Ciad, Mali, Niger e Mauritania, in sostanza la Francia vuole il controllo di tutta l’ Africa Occidentale legata a Parigi. E qui scatta nuovamente la questione energetica perché oltre il 50% dell’ uranio utilizzato nelle centrali nucleari francesi proviene dal Niger (area pertanto interessata dai ribelli che contrastano la Francia), conseguentemente i francesi non vogliono le elezioni che potrebbero causare un cambio di governo, quello attuale cede uranio alla Francia a prezzi ridottissimi. Considerando poi che il Niger confina con la Libia, capiamo perché Macron non vuole una missione militare autonoma italiana in questo areale ma l’ Italia che dipende in parte dall’ energia nucleare francese, ha acconsentito al dispiegamento di 500 uomini a presidio del paese [9].

A tutto ciò si aggiunge un’ altra questione annosa per l’ Italia, la Francia difatti vuole chiudere una parte delle sue centrali nucleari in quanto sarebbero obsolete e soggette a rischi, in mancanza della volontà di aggiornamenti, cosa che ha fatto fare dietrofront tempo fa a possibili acquisti da parte della nostra ENEL, i transalpini hanno stabilito che entro il 2025 la produzione di energia elettrica dal nucleare calerà in maniera sostanziale, si paventa la chiusura di 17 dei 58 reattori operativi. Chiaramente una simile politica rappresenta un serio problema per l’ Italia, unico stato del G8 privo di centrali nucleari, in un periodo critico come questo per la nostra imprenditoria si tratta di un dato allarmante, nonostante l’ Italia abbia anche altri rifornitori ciò pone la nostra sicurezza energetica in una situazione critica [10].

Come ben sappiamo il Niger rappresenta solo una parte degli attriti italo-francesi in termini di politica estera, ben più accentuata è la crisi libica, iniziata dopo che il prèmier francese Sarkozy, la cui campagna elettorale fu finanziata da Gheddafi, decise nel 2011 di eliminarlo. L’operazione supportata da USA e Regno Unito fu iniziata contro la volontà di Berlusconi, che bloccato nei suoi poteri, dovette accettare il supporto delle basi NATO-italiane ai caccia occidentali. L’ eliminazione di Gheddafi voluta dai francesi fu un modo per sottrarre potere allo storico alleato commerciale dell’ Italia, essa con la caduta di Berlusconi favorita da Mario Monti, appoggiò i bombardamenti anglo-francesi. Ad oggi con la fine dei governi tecnici di sinistra Monti-Letta-Renzi e dopo l’ incremento dell’ immigrazione di massa transitante dalla Libia caduta nel caos, l’ Italia sta cercando di stabilizzare la ex colonia in suo favore ma questo non va giù ai francesi. L’ Italia appoggia Al Serraj, sostenuto dagli USA e dalla Comunità Internazionale, nonostante il sostegno è un leader che non riesce a far sufficiente presa sulle frammentate fazioni libiche, l’ Italia è comunque riuscita ha ottenere il via libera per operazioni militari contro la tratta di uomini anche dalle tribù limitrofe alla zona di Tripoli. La Francia invece sostiene il Gen. Khalifa Haftar, apprezzato anche dalla Russia e impegnato con la settima brigata nel tentativo di invadere Tripoli, dove alloggiano milizie sostenute dall’ Italia. I transalpini impegnati anch’ essi in operazioni contro la tratta dei migranti, vogliono arrivare alle elezioni anticipate e cercare di mettere un loro uomo, l’ Italia non è d’accordo in quanto la situazione interna è troppo caotica, Haftar invece sostiene che se le elezioni non avverranno in maniera regolare le farà saltare. Nonostante i presupposti pare che la Francia in realtà non stia fermando le masse di migranti in Niger e in Libia anzi li starebbe sostenendo verso il Mediterraneo e quindi l’ Italia; nel Sud della Libia invece i francesi sono ben presenti e tale area soffre di incursioni da parte di mercenari provenienti dal Niger e dal Ciad, aree ben conosciute dai francesi… che stiano facendo lo stesso gioco svolto in Siria dove supportano i terroristi-mercenari dell’ ISIS ?!… per poi ritrovarseli contro in casa propria con una sfilza di attentati !? Sta di fatto che i francesi hanno preso sempre più importanza nel sud libico grazie a incontri con  diversi capi tribù locali, tutto ciò per cercare di rivedere gli accordi presi da tali tribù precedentemente con l’ Italia, al fine di scalzarci. L’ invadenza francese pare si stia spingendo anche nel voler creare una base militare in Libia sempre con l’ appoggio dell’ uomo forte della Cirenaica : Haftar !  quest’ultimo piace a Putin ma va detto che l’Italia con Salvini ha un buon equilibrio tra Mosca e Washington, ciò è di buon auspicio e i francesi lo devono tener ben presente. Haftar è appoggiato anche dall’ Egitto che ora, nonostante il caso Regeni, è in buoni rapporti con l’ Italia anche energetici, altro attore influente nell’ area è la Turchia ma è ai ferri corti con gli USA; l’ Italia con la sua storica mediterranea capacità diplomatica, se gioca bene con le alleanze e con l’ attuale governo, può forse riuscire ad ottenere ciò che cerca, ovvero maggiore stabilità in Libia, blocco dei migranti e garanzie sui giacimenti dell’ ENI. I francesi puntano o a scalzare l’ Italia, o in caso non vi riuscissero lasciare la zona est destabilizzata, in favore della zona ovest verso il Niger dove hanno i giacimenti, tale destabilizzazione operata con il supporto ad Haftar a lungo andare potrebbe creare seri problemi agli stabilimenti dell’ ENI. Per l’ Italia è bene trovare rapidamente una soluzione, i francesi non sembrano in grado di conquistarsi la Libia, hanno un esercito che secondo una recente stima NATO non risulterebbe troppo efficiente ma sono comunque in grado di creare caos nell’area, anche grazie ai contatti con varie tribù esterne alla Libia e alla loro abilità nei golpe africani. Inoltre Macron per sistemare le casse francesi parla di aumentare le missioni all’ estero, utili per altro all’ acquisto di armi, un settore in cui la Francia non gode dei successi italiani, anche per questo Parigi continua le pressioni in Libia. Una situazione caotica dove la Libia sembra non esistere più, Serraj non ha un sufficiente sostegno da parte delle popolazioni libiche e il suo appoggio è in parte un errore dell’ Italia che storicamente ha sempre saputo mantenere buoni rapporti con tutte le fazioni presenti sull’ area; in questo Haftar è più forte e i francesi hanno scelto meglio il loro uomo, tuttavia come abbiamo visto la guerra fredda tra Italia e Francia è fortemente vincolata anche agli interessi di altre superpotenze e questo gli italiani pare lo abbiamo capito meglio dell’ Eliseo… Si potrebbe arrivare anche a degli “accordi bilaterali”, Del resto i colossi del settore italiano quali ENI, ENEL e SNAM collaborano stabilmente con le francesi EDF, ENGIE e TOTAL per la distribuzione dell’energia elettrica, per lo sviluppo di reti e per l’innovazione tecnologica.

Il Governo Italiano a novembre ha organizzato a Palermo una conferenza per la Libia, l’ incontro è stato concepito sotto l’auspicio di una nuova sinergia con gli Stati Uniti, nel tentativo di contenere il progetto francese volto a proporre ed organizzare elezioni politiche in tempi brevi. La strategia delle elezioni è stata proposta dai francesi in occasione dell’ultimo vertice di Parigi, al quale l’Italia per altro non è stata invitata, arrecando uno smacco a Roma che ha appunto risposto con la conferenza libica.

Non sono poi passati inosservati agli occhi dell’ opinione pubblica italiana gli sconfinamenti della polizia francese sul suolo italiano, per presunte azioni anti-terrorismo e per rilasciare qualche immigrato, più segnalazioni di commandos con armi e accento francese tra i boschi di confine.

In un momento in cui l’ incapace Macron risulta debole e circondato dai gilet gialli, responsabile lui stesso dell’ attuale situazione di guerriglia imperversante, Roma potrebbe approfittare e giocare meglio le sue carte contro Parigi, magari semplicemente appoggiando una fazione politica più capace, ragionevole e rappresentativa del popolo ..pertanto anti-Macron… Quindi la partita contro la finta alleata dell’ Italia, pardon contro il finto governo ostile ai francesi, è ancora aperta !

Solo il sollevamento dei governi dei banchieri in sostegno di fazioni politiche popolari, potrà finalmente ridare un equilibrio all’ Europa e una vera unione tra i suoi popoli, stanchi di inutili battaglie che procurano solo disoccupazione, delinquenza, malcontento e inefficienza dei propri apparati.

 

Fonti :

[1] https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-mattei_ucciso_dal_controspionaggio_francese_per_i_suoi_rapporti_con_il_fronte_di_liberazione_algerino/82_14842/

[2] https://www.iltempo.it/politica/2015/10/20/gallery/la-francia-rifugio-felice-di-latitanti-della-lotta-armata-991186/

[3] http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/08/31/pace-del-vino-tra-italia-francia.html

[4] http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2000/09/19/Economia/FIAT-FERROVIARIA-VIA-LIBERA-UE-A-FUSIONE-CON-ALSTOM_173900.php

[5] https://www.tpi.it/2017/09/27/italia-francia-accordo-fincantieri-stx/

https://www.tpi.it/2017/09/18/francia-italia-scontro-telecom-fincantieri/

[6] https://www.digital-news.it/news/economia/42922/mediaset-con-la-cinq-falli-la-scalata-francese-di-berlusconi-negli-anni-90

[7] https://www.ilpost.it/2018/03/20/bufala-confine-sardegna/

http://www.repubblica.it/economia/economia-del-mare/2018/04/12/news/confini_di_mare_italia-francia-191869081/?refresh_ce

http://www.sardegnablogger.it/14304/

[8] http://www.affarinternazionali.it/2015/05/le-politiche-energetiche-di-francia-e-italia/

[9] http://www.occhidellaguerra.it/macron-sahel-italia/

[10] http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-10-06/nucleare-cosi-mal-francese-colpisce-anche-noi-103520.shtml?uuid=AEgvNHgC&refresh_ce=1

http://www.rinnovabili.it/energia/francia-centrali-nucleari-333/

 

 

Altre Fonti :

https://journals.openedition.org/cei/2892

https://www.linkiesta.it/it/article/2012/06/08/litalia-per-de-gaulle-non-un-paese-povero-ma-un-povero-paese/7549/

https://tg24.sky.it/economia/2017/07/27/italia-francia-storia-scontri-economici.html

http://www.occhidellaguerra.it/libia-le-accuse-alla-francia-cosi-fanno-passare-migranti/

http://www.occhidellaguerra.it/la-francia-prova-a-scalzare-litalia-nel-sud-della-libia/

http://www.occhidellaguerra.it/libia-italia-francia/

http://www.occhidellaguerra.it/caos-a-tripoli-intervista-a-mercuri-e-scipione/

http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/libia-generale-haftar-accusa-roma-e-si-dice-pronto-a-marciare-su-tripoli_3161956-201802a.shtml