di Paolo Rada

Il recente attacco  anglo-franco-americano contro lo stato siriano ci induce, naturalmente, a chiederci il perché di detta aggressione, a chiederci i  motivi che hanno indotto i tre stati occidentali a lanciare bombe e missili su varie installazioni militari siriane. La spiegazione ufficiale è conosciuta da tutti : si tratterebbe della giusta punizione contro un cattivo dittatore, novello Hitler (esemplificazione nell’ immaginario collettivo del male assoluto, brutale, senza ragione d’essere)  il quale avrebbe gasato, per puro piacimento, decine di suoi concittadini. Certo, come affermava René Guénon,  quasi cento anni fa, una delle caratteristiche della mentalità moderna è costituita dall’essere prettamente sentimentale ed irrazionale. Un altro grande pensatore, il Le Bon nell’ opera  La psicologia delle folle, ha messo benissimo in luce come le opinioni delle persone si formano non attraverso una lucida e razionale analisi dei fatti, ma attraverso suggestioni, credenze, paure : tutti fenomeni che stanno al di sotto della ragione. Di conseguenza far credere a milioni di individui che per anni e anni, si sono abbeverati al modus operandi dei film hollywoodiani dove solitamente la trama è costituita da un pazzo criminale che per puro piacere sadico ammazza, delinque, ha atteggiamenti criminali, un dittatore sanguinario ammazzerebbe donne e bambini innocenti è  molto facile. E’ quello che Guy Debord chiamerebbe lo spettacolare che veste i panni della realtà. Nel mondo spettacolare il vero diventa falso e il falso diventa vero.

Dopo questa piccola introduzione cerchiamo di capire i veri motivi che hanno portato le tre  potenze  occidentali a compiere la loro azione.

Naturalmente non pensiamo di aver una risposta certa, ma vogliamo solamente ipotizzare alcune ipotesi. Secondo noi le vere motivazioni dell’attacco potrebbero essere tra le seguenti :

1)    Semplicemente, così come avvenne circa un anno fa, ad ogni vittoria sul campo dell’esercito siriano nella lotta contro i terroristi anglo-sauditi, le potenze occidentali, sponsor di quelli che loro chiamano ribelli, non  potendo apertamente sostenere, attraverso azioni militari sul campo, l’ Isis o  gruppi affini ad esso, si fanno sentire, lanciando circa un centinaio di missili. Fanno capire alla Siria, in chiaro linguaggio “gangsterico”, che loro ci sono e non molleranno l’osso tanto facilmente. La cosi detta lotta al terrorismo delle potenze occidentali in realtà è la lotta contro chi, come la Siria, combatte il terrorismo. Veramente nel mondo dello spettacolare continuo il falso diventa vero e il vero diventa falso.

2)    Le potenze occidentali hanno voluto mettere alla prova, in due modi, non la  Siria, ma il suo alleato russo.

Cosa vogliamo dire ? Gli occidentali hanno voluto vedere fino a che punto si sarebbe spinta la Russia nel difendere il suo alleato siriano. Agli occidentali sono giunte due risposte : I russi non hanno dato, attraverso la loro contraerea, o attraverso i loro missili  alcun segno di vita. Dai russi non è giunta una risposta militare. E’ altresì vero, però che gli occidentali hanno informato, dando le coordinate dell’attacco ai russi stessi. Essi si sarebbero potuti comportare in due modi : o informando l’alleato siriano  su dove sarebbero giunti i missili o non informando i militari siriani. I russi, avendo dato ai siriani le coordinate dell’attacco, e,  attraverso apparecchiature di guerra elettronica, disturbato l’attacco militare anglo-americano hanno dato una risposta sia ai siriani riguardo la loro affidabilità quali alleati e agli occidentali i quali volevano, forse, capire in modo chiaro e netto come si sarebbe comportata la Russia. Certo, se i russi, una volta informati dell’ attacco non avessero trasmesso le coordinate ai militari siriani la situazione sarebbe di tutt’altro tipo.

3)    Conseguenza dell’ipotesi due è il fatto che, probabilmente come avvenne in Iran ad inizio anno,  le potenze occidentali, tramite loro infiltrati cercarono di capire, attaccando posti di frontiera, caserme della polizia, la tenuta dell’esercito o della polizia iraniana in caso di un eventuale attacco. Può darsi che la stessa identica cosa sia avvenuta con la Siria : capire, in vista di un possibile attacco futuro, la tenuta militare della Siria e dei suoi alleati. Anche perché è importante sottolineare  ciò che hanno dichiarato le potenze occidentali dopo l’attacco, ossia  che ogni volta che il regime userà le armi chimiche essi risponderanno. Siccome, però sono le potenze occidentali che decidono quando il regime del  “dittatore”Assad usa le armi chimiche ciò significa che esse si sono riservate il diritto di colpire quando vogliono lo stato siriano. Il fatto che, contemporaneamente a ciò, hanno detto che non vogliono  rovesciare il Presidente Assad e le istituzioni della Repubblica Araba Siriana, forse significa che pensavano che le difese siriane non fossero in grado di intercettare i  loro missili o che la Russia non avvisasse l’alleato.

4)    Un’altra ipotesi possibile potrebbe essere il fatto che le potenze occidentali, su suggerimento dello stato d ‘Israele, hanno compiuto questo attacco sperando che Hezbollah o  i militari iraniani presenti in Siria (qualche giorno prima sette militari iraniani erano stati uccisi da un attacco aereo ad opera dall’aviazione  israeliana) rispondessero colpendo Israele stesso. Ciò avrebbe scatenato, probabilmente, una reazione  sia israeliana che delle potenze  occidentali contro Hezbollah in Libano o direttamente contro l’ Iran. Questa ipotesi non è da escludere in quanto Israele ha  come obiettivo, ma forse non ne ha le capacità, la distruzione della milizia libanese Hezbollah e il rovesciamento “manu militari” o tramite sommosse dello stato iraniano. Per Israele l ‘Iran è il nemico pubblico, l’avversario da distruggere e sottomettere. Naturalmente Israele sa che  da solo non ne ha le capacità e deve per forza coinvolgere i suoi alleati occidentali. Gli occidentali, complici e alleati di Israele, non potrebbero mai attaccare l’ Iran o Hezbollah senza un chiaro e preciso motivo. Il chiaro e preciso  motivo sarebbe potuto essere una risposta iraniana all’attacco occidentale contro la Siria, dopo che qualche giorno prima sette militari iraniani erano  stati  uccisi, colpendo ad esempio le portaerei americane, o lanciando dall’ Iran, dal Libano (Hezbollah) o dalla Siria missili contro installazioni militari israeliane.

5)    Vi è anche chi ha postulato un motivo interno legato alle vicissitudini politiche di Trump. Trump, in difficoltà sul fronte interno, avrebbe dato  ordine di attacco onde sviare l’attenzione sui suoi problemi. Sinceramente ci sembra l’ipotesi meno realistica.

6)    L’ ultima ipotesi che vogliamo prendere in considerazione, simile, in parte all’ipotesi quattro, riguarda il fatto che i fanatici protestanti e sionisti, i quali hanno un forte peso nelle decisioni della politica americana, sperassero, onde giungere all’ Armageddon, e alla promessa divina del Regnum, che la Russia rispondesse, colpendo le navi militari americane o le innumerevoli  basi  militari americane presenti nel Vico Oriente o in Europa dando luogo così a quella che potremmo tranquillamente definire terza guerra mondiale. Guerra che, costoro, naturalmente pensano di vincere.

 

Concludendo, a parte la quinta ipotesi che ci sembra la più banale e inconsistente affermiamo che tutte le altre hanno una loro ragion d’essere. Probabilmente la risposta ai veri motivi che hanno portato le tre potenze occidentali ad attaccare la Siria non è univoca in quanto vari attori operano sulla scena. Vari attori, varie lobbies concorrono alle decisioni che vengono prese a Washington. Il fine immediato era comune, attaccare la Siria, anche se, probabilmente,  l’obiettivo a lungo termine per ognuna di queste forze che concorrono alle decisioni del governo americano è diverso.