di Alberto Francioli

Esiste un posto della rete dove tutto è possibile, una zona franca dove spesso spariscono morale, etica e regole: è il Deep Web.

Con il termine Deep Web (Web sommerso) si intendono generalmente tutti quei siti che non sono rintracciabili tramite un abituale motore di ricerca come Google, Bing, Yahoo, Yandex, perchè non sono indicizzati. Si tratta di siti quali i portali delle aziende, delle scuole, delle università, degli ospedali, delle istituzioni, che per molteplici ragioni di sicurezza e riservatezza (intranet, database, archivi chiusi), non sono raggiungibili dai motori di ricerca convenzionali ma solo tramite credenziali di accesso riservate a pochi utenti. Questo è un esempio di Deep Web assolutamente legale e utilizzato da moltissimi utenti nel mondo che neppure si rendono conto di entrare in un livello segreto del web.

Del Deep Web fa parte anche il Dark Web, a cui invece non è possibile accedere tramite un normale browser ma solo con software dedicati ad entrarvi. La rete del Dark Web è la Darknet, che ospita i siti clandestini in cui si svolgono attività illecite e criminali, sempre più utilizzata da organizzazioni criminali mafiose e terroristiche, ma ultimamente anche da semplici cittadini.
Per entrare nel Dark Web occorrono software appositi e configurazioni specifiche dei computer, di cui spesso è necessario modificare anche l’hardware. I software usati per l’accesso garantiscono l’anonimato di chi naviga. Nel Dark Web non esistono veri e propri motori di ricerca ma liste di link che consentono di accedere direttamente ai vari contenuti. L’applicazione per la navigazione e l’acquisizione, di queste risorse sul web è il famoso (ma non unico) Browser Tor. Il Tor Browser è la chiave di accesso principale per usare la rete Tor e garantirsi l’anonimato. TOR è l’acronimo di The Onion Router. L’Onionland o “terra della cipolla”, è un territorio virtuale che ospita i siti con dominio ed estensione .onion che non compaiono nei motori di ricerca abituali e garantiscono un alto livello di anonimizzazione. Tor è un ottimo strumento per proteggere la propria privacy ma anche per superare eventuali limitazioni e blocchi imposti dai provider (fornitori di servizi che consentono l’accesso a Internet), come ad esempio la nuova disposizione introdotta dalla UE con l’Articolo 13, che effettua una vera e propria censura per quanto concerne video, immagini, audio, opinioni e testi pubblicati su tutte le piattaforme internet dell’UE. Per mezzo di questi server il traffico dati non attraversa più la rete in modo tradizionale, viaggiando tra client e server, ma viene veicolato mediante un complesso circuito virtuale crittografato che instaura tra una moltitudine di Onion Router, una modalità di comunicazione in grado di proteggere l’anonimato degli utenti, nascondendo il protocollo di rete e il proprio indirizzo IP. Si stima che le persone che usano Tor siano circa 3 milioni al giorno, ma solo il tre per cento di queste (circa centomila in tutto il mondo) utilizza il Tor Browser anche per accedere al cosiddetto Dark Web. Diversi organi d’informazione (legati anche all’ intelligence) hanno aperto canali appositi nelle reti Darknet, per garantire più sicurezza a chi voglia inviare e ricevere informazioni proteggendo la propria identità. Ad esempio, coloro che hanno comunicato con Edward Snowden, la fonte del Datagate, e con la rete di attivisti online di Anonymous hanno usato proprio il protocollo Tor.

Allo stato attuale i siti mondiali nel web classico, cioè quelli visibili da tutti i normali utenti dopo quasi 30 anni dalla nascita di internet, sono circa 1 miliardo e mezzo con oltre 4 miliardi e mezzo di pagine Web. Stimare esattamente le dimensioni di Internet è un compito difficile se non impossibile. Il Web è sempre più grande, in continua espansione, ed è come un grande iceberg con una piccola punta emergente visibile a tutti – il Surface Web – e un grosso corpo sommerso noto solo a pochi. Questo corpo si divide in due zone : una zona appena sotto la superficie chiamata Deep Web e una zona più profonda chiamata Dark Web.

Per avere un’idea delle dimensioni del fenomeno, degli oltre 500 miliardi di documenti presenti nel web, Google ne indicizza circa 2 miliardi, corrispondenti tra il 2 e il 5 per cento di tutti i contenuti, mentre il Deep Web oscilla tra il 96 e il 98 per cento. Le dimensioni del sommerso sono dunque circa 500 volte quelle della superficie. Altre ricerche stimano addirittura che il Deep Web sia fino a 5.000 volte più ampio del Web superficiale, con 600 miliardi di pagine web.

Il motivo per cui il Dark Web viene considerato pericoloso è perché vi si trovano quasi esclusivamente contenuti illegali, ed è pertanto frequentato prevalentemente per scopi illeciti e criminali. Per ogni commercio su queste reti si utilizza la famosa cripto moneta Bitcoin sfruttata per la sua capacità di mantenere segreta l’identità delle parti coinvolte in una transazione. Il Bitcoin è la moneta prediletta per il mercato nero di armi, droga, pedofilia, traffico di organi e molte altre attività.

È inutile dire che è pericolosissimo addentrarsi in questo inferno perché, innanzitutto, un ingresso alla parte sommersa del Web potrebbe mettere in allarme le forze dell’ordine. È facile rimanere affascinati dal mistero ed essere incuriositi visitando i meandri oscuri della rete, ma una semplice curiosità può far finire l’ignaro curioso nel registro degli indagati. Inoltre, il Dark Web è pieno di malware, di gente senza scrupoli pronta a tenderci delle trappole e a ricattarci. Per quanto riguarda la sicurezza, nel Web sommerso bisogna saper navigare e per farlo bisogna essere degli informatici estremamente esperti.

La classificazione del Web avviene per livelli, si stima ce ne siano diversi. Più il numero di livello è elevato, maggiore sarà il grado di riservatezza della connessione ma anche di pericolo in quanto questa stessa riservatezza viene sfruttata dai cyber criminali per compiere azioni delinquenziali.

Livello 0 – Internet – World Wide Web (WWW)

Il web che tutti conosciamo. Questo è il web di tutti i giorni: YouTube, Facebook, Wikipedia e altri siti famosi o facilmente accessibili si trovano in questa fascia. Contiene i sistemi e-mail come Gmail, Messenger, Yahoo e via dicendo. Ci sono i siti pubblici, i blog, i forum, ogni tipo di gioco online e ogni cosa che possa mettere in contatto più persone solo grazie a un computer. La connessione avviene in forma classica, il computer si collega alla rete senza alcuna esigenza particolare.

 

Livello 1 – Web Surface

Questo livello è ancora accessibile attraverso mezzi normali. Qui si trovano anche i circuiti privati, come le reti delle aziende, delle scuole (Internet è proxato e si può accedere tramite autenticazione alle cosiddette intranet, ovvero a risorse accessibili solo per chi si trova all’interno del sistema), ma anche gli archivi di pornografia illegale e anche a molte pratiche già perseguibili penalmente. Sostanzialmente ospita prevalentemente server e reti private aziendali e istituzionali.

 

Livello 2 – Bergie Web

Questo livello è l’ultimo normalmente accessibile e possiamo considerarlo il primo livello del Deep Web accessibile ancora con i comuni strumenti di navigazione Web, anche se alcuni contenuti sono già oscurati dai motori di ricerca. Tutti i livelli che seguono possono essere accessibili solo con un proxy Tor o similari.

 

Livello 3 – Deep Web

Da qui inizia il vero e proprio web oscuro, la navigazione nella parte veramente sommersa del Web. Da qui in poi le normali ricerche non portano ad alcun risultato; sostanzialmente, troviamo i siti bannati dai motori di ricerca per violazione dei termini di servizio, per ragioni di copyright o perché trattano temi sensibili. Da questo livello si accede ai siti solo tramite Proxy Tor. Questo livello contiene anche pornografia infantile, siti di squartamenti, mutilazioni e uccisioni, comunità di hackers e illegalità di ogni genere.

 

Livello 4 – Charter Web

Questo livello è diviso in due parti, una accessibile solo attraverso Tor, l’altra accessibile solo attraverso reti speciali chiamate Closed Shell System, che comportano modifiche dell’hardware a pc e server. È un livello ad alto pericolo in quanto frequentato soprattutto da cyber criminali. Contiene traffici di droga, di organi e di esseri umani, killer, frodi finanziarie e mercati neri di vario genere.

Internet per come lo conosciamo e lo usiamo funziona da sempre con il protocollo Tcp/Ip (Transmission Control Protocol/Internet Protocol standard di rete che definisce Internet e costituisce l’insieme delle regole di comunicazione sul Web fornendo un indirizzo Ip a ogni terminale di rete per l’invio e il ricevimento dei dati). Il Charter Web pare non usi questo protocollo. Per cui il Charter Web non è internet, ma altro. Di cosa si tratti non ci è dato saperlo.

 

Livello 5 – Mariana’s Web

È considerato il livello più profondo del Dark Web e prende il nome dalla Fossa delle Marianne, la più profonda depressione oceanica conosciuta al mondo. Questo livello è suddiviso in diversi sottolivelli sempre più pericolosi. Per accedervi bisogna avere a disposizione dei computer quantistici che attraverso compressissimi calcoli algoritmici (PolymericFalcigholDerivation) permettono l’acceso a questa profondità. Chi possiede la conoscenza del Quantum Computing sono solo i governi delle grandi potenze militari. I contenuti sono top secret perchè riguardano le attività dei servizi segreti, ma anche il commercio di droghe pesanti, armi di ogni genere e reclutamento di mercenari. È popolato dai cyber criminali più pericolosi e privi di ogni scrupolo, ma anche da agenzie di Intelligence e da agenti speciali deputati alla lotta del crimine in rete.

 

Livello – 6

Quello che contiene questo livello è sconosciuto, non identificato, e non ha nemmeno un nome. È un livello intermedio tra il 5 – Mariana’s Web – e il 7- The SoupFog – Virus.

 

Livello 7 – The SoupFog – Virus

Il modo migliore per descrivere questo livello è quello di una war zone. Nel SoupFog c’è una cyber guerra tra enti governativi per la segretezza e l’accesso ai segreti di stato, ma anche lotte e scontri tra hacker con conoscenze estreme, per impedire di accedere ai dati e alle informazioni di questa rete.

 

Livello 8 – The Primarch System

L’ultimo livello conosciuto dovrebbe controllare l’intera rete. Pare sia pensato da un computer quantistico (tipo Optimus Prime) separato da un blocco funzione quantistico TR001 (sembrerebbe un algoritmo ancora peggiore del PolymericFalcigholDerivation quasi impossibile da decifrare), in grado di inviare comandi inalterabili per tutta la rete in modo casuale (praticamente impossibile da interpretare per i nostri computer). Nessuno sembra avere il controllo su di esso.