di Alberto Nicoletta

La prima domanda che un popolo si deve fare è cosa vuol divenire, qual è il suo percorso e che meta vuole raggiungere …

Solo un popolo capace, unito, preparato sa dare risposte a queste domande, ovviamente sorretto e rappresentato da una classe politica adeguata alle esigenze, caratterizzata da intenti positivi e degno di rispetto e correttezza verso chi rappresenta.

Pertanto se il popolo deve scegliere la classe dirigente è bene che sia sufficientemente formato perché possa definire ciò che vuole e selezionare dei rappresentanti sufficientemente idonei. Idonei a garantire il benessere, l’ ordine morale e sociale, il rispetto per chi ci circonda, per ciò che siamo e per la terra su cui viviamo.

Ma se la classe politica fosse imposta da forze superiori o estranee, o entrambe e tale classe non volesse essere sradicata come farebbe per mantenere il potere ?!!!…. certo adotterebbe una serie di stratagemmi per ingannare il popolo, creerebbe difficoltà, falsi problemi, utilizzerebbe le sue stesse forze armate e altro ancora . ma siamo sicuri che bastino “solo” questi stratagemmi ?

La soluzione migliore sarebbe quella di ottenere un popolo impreparato, debole, diviso, inetto e imbelle, incapace di scegliere il suo futuro, di gestire la propria libertà, di riconoscere dei veri leader, di capire quando viene soggiogato e ingabbiato, tutto ciò il potere lo ottiene con l’ educazione o rieducazione della popolazione che domina !

La saggista Solange Manfredi descrive nel suo libro Psyops il “Progetto di rieducazione europea “ con le seguenti parole : “in Italia ed Europa, sin dalla fine della seconda guerra mondiale, era attiva l’Education Board for Europa of Uno: un’organizzazione americana per la “rieducazione” dei popoli d’Europa che, attraverso sussidi a società culturali, Università, Accademie, scambi di studenti e distribuzione di borse di studio, puntava a modificare l’insegnamento e i testi scolastici (unificazione dell’insegnamento della storia, unificazione dei libri scolastici in Europa). Obiettivi non erano, però, solo la scuola e le Università, ma ogni settore della cultura del paese: libri, giornali, programmi teatrali, pellicole cinematografiche, mostre, programmi radiofonici, televisivi, ecc. Tutto veniva controllato, selezionato e approvato dagli operatori di guerra psicologica prima di giungere sulla nostra penisola con il preciso scopo di condizionare le idee e le emozioni del popolo italiano ed europeo. Braccio armato di questa manipolazione della cultura sono gli intellettuali (professori, scrittori, giornalisti, docenti universitari, artisti, uomini di Chiesa, ecc.) che, in alcuni casi, come veri e propri “cattivi maestri” accompagnano la mente di molti in una “discesa verso l’inferno” [1]

Il concetto di educazione applicato nella società occidentale è un po’ lo stesso che troviamo nell’ allevamento degli animali domestici, l’ uomo è senz’ altro superiore all’ animale ma vive anch’ esso in un corpo con caratteristiche biologiche come l’ animale che vanno a determinare la sua esistenza e capacità d’ azione … se prendiamo ad esempio un cane duttile come il pastore tedesco vediamo che può essere addestrato per essere un ottimo cane anti droga, oppure un ottimo cane da compagnia magari da therapy dog, può divenire bravissimo nel soccorso ma può anche essere addestrato ad uccidere come hanno fatto gli americani per i pastori tedeschi utilizzati per la guardia in una loro base in Svezia. Chi ci comanda ci tratta come questi cani, ci “addestrano” per raggiungere il comportamento più consono al sistema, se non dobbiamo ribellarci ci rendono fragili e timorosi, se dobbiamo fare la guerra ci rendono aggressivi e intolleranti, se dobbiamo produrre e basta ci inseriscono il dogma del lavoro …

Come ha avuto modo di dire il giornalista Maurizio Blondet in un suo articolo : “….Quando la casta politica-amministrativa lascia senza tetto e  senza cibo i cittadini italiani  mentre  alloggia gli immigrati in alberghi a tre e quattro stelle,  quel che  attua è l’annullamento programmatico del concetto di cittadino come titolare di diritti specifici verso la sua polis. L’annullamento del demos, ossia del “popolo” come entità politica, padrone collettivamente delle proprie scelte.

E’ la riduzione del cittadino a pollame. Tale modello“non implica affatto pace, sicurezza, efficienza per le popolazioni, esattamente come non le implica il modello zootecnico. Per gli allevatori, gli animali allevati sono solo fonte di utilità; non hanno diritti né dignità riconosciuta …”.[2]

I sistemi educativi moderni non sembrano certo ciò che di meglio la nostra società può offrire, nelle università oramai da tempo il concetto adottato dagli studenti è “passare gli esami” non “acquisire il contenuto degli esami” . Secondo un sondaggio della società Brain Italy fatto con la collaborazione di un ateneo italiano, gli studenti più capaci che avevano passato brillantemente un esame con il massimo dei voti, dopo solo un mese mediamente ne ricordavano circa il 54 % dei contenuti. Questo perché non viene insegnato il metodo di studio, i professori già dalle scuole primarie insegnano a imparare a memoria e non a elaborare analisi e sintesi concettuali.

Citando l’ interessante articolo di Fabio Falchi sulla Rivista di Studi Geopolitici Eurasia del febbraio 2017 :

“….Il sistema educativo italiano si è dovuto adeguare (con risultati in  verità assai “penosi”) a “modelli stranieri”, ben “distanti” dalla realtà storica e culturale dell’ Italia e che hanno come scopo principale quello di “addestrare” le nuove generazioni ad inserirsi nella “società di mercato”, come se fosse piovuta da cielo e non fosse una costruzione sociale, non certo quello di insegnare a “pensare” e a ridefinire criticamente la realtà sociale in funzione del bene comune. A tal proposito vengono in mente le parole di Clifford Stoll, secondo cui, se si vuole una nazione di stupidi, allora “basta centrare sulla tecnologia il curriculum degli studi – insegnamento attraverso videocassette, computer, sistemi multimediali. Si punti al massimo risultato possibile sui test di verifica standardizzati e si tolgano di mezzo quelle materie non di massa come la musica, l’ arte e la storia. Avremo una nazione di stupidi”. ….”

… Questo quindi il futuro dell’ Italia ??!!!! Divenire una nazione di stupidi, inetti e incapaci di governarsi, alla mercé dei più abili sciacalli della rete mondialista, forse no ma senz’ altro è il progetto di chi trama contro l’ Italia, se queste manovre contro il nostro popolo non sono chiare è bene capirle ed intervenire rapidamente per evitare il peggio !

Fonti:

[1] http://gold.libero.it/Stella112/12923808.html

[2] https://www.maurizioblondet.it/sfuggire-dal-governo-zootecnico-mondiale/