di Andrea Farhat

Lo scenario politico che stiamo vivendo è molto interessante. Finalmente, dopo anni di bipolarismi e peana filo-UE, si sta profilando una situazione più chiara. Le ultime elezioni hanno, sia pur trasversalmente, definito il campo di battaglia. Da una parte i globalisti, cioè PD e FI più frattaglie varie, dall’altro M5S e Lega. Questi due movimenti, sia pure confusamente, hanno espresso posizioni antiglobaliste. I loro voti, in continua crescita, sono venuti in buona parte dai partiti filo-UE (PD e FI) che dopo decenni di politiche globaliste (fine sovranità monetaria, mancata difesa dei confini, subalternità ai vertici massonici, politiche immigrazioniste) hanno pagato pegno per le loro politiche suicide. La Lega, pur con le sue contraddizioni (liberismo, filo-sionismo), essendo un partito strutturato fa pensare ad una maggior tenuta. Il M5S, senza classe dirigente, senza cultura di riferimento, molto probabilmente nel breve rischia di implodere. I partiti globalisti sono convinti di riuscire a riassorbire questi voti da poco usciti dai loro “forzieri elettorali”. Ritengo questa speranza dei mondialisti una pura illusione. I cittadini che hanno abbandonato i partiti delle élite non torneranno più indietro anche di fronte ad uno scivolone del M5S. Una volta capito chi sono i responsabili di questo sfascio (PD e FI) si guarderanno bene dal tornare indietro. Si sta profilando all’ orizzonte una grande opportunità per un fronte articolato anti-mondialista e sovranista in grado di dare battaglia alle élite.

Bisogna lavorare a testa bassa in questa direzione.